Regia di Ericson Core vedi scheda film
il pensiero a fine film e' stato il seguente:"Allora pure io posso fare un film!", "Allora pure io posso fare l'attore!".
Era da tempo che non osservavo tanta pochezza in un film, un sentimento disarmante che mi ha pervaso come il liquido di contrasto durante una risonanza.
In questa storia(?) che vede l'ex atleta estremo Utah (nell'originale c'era Reeves, qui abbiamo l'insipido Bracey) che si mette sulle traccie di una banda di rapinatori capitanati da un tale "Body" (Edgar Ramirez- di solito buon attore- qui imbrigliato d brutto), guida spirituale del gruppo, che desidera compiere le 8 imprese di Osaki(ma sarebbe stato meglio Aoki, dj guess star ce apare in un cameo), per cogliere il senso pieno del mondo e per restituire ad esso cio' che da lui si prende nel corso della vita (chiaro no?), nulla va per il verso giusto.
Un lungo spot condito ad hoc per il product placement, una gara testosteronica a chi ha il tatuaggio piu' bello, un docufilm sullo sport estremo, in definitiva nulla che piu' si allontani dal cinema.
Al di la' dell'assurdita' del pretesto filosofico incomprensibile e pretestuoso, al di la' dei dialoghi da corriere dei piccoli, al di la' della sceneggiatura scritta con i piedi, al di la' dei personaggi sagome d cartone, e' proprio l'idea di cinema a mancare
Un disastro su tutti i fronti, un film che tronfio ruba minuti di vita preziosi allo spettatore.
Non e' pensabile alcun paragone cn l'originale del '91 della Bigelow.
Delittuoso appropriarsi anche solo dello stesso nome.
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