Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film
Michele Massimo Tarantini, quello delle varie Dottoresse, Supplenti, ecc., si trasferisce in Brasile e passa al cinema d'azione, ma i risultati sono persino più modesti di quelli ottenuti nella commedia pecoreccia. Davvero la serie Z del cinema.
Michele Massimo Tarantini appartiene a quel sottobosco cinematografico che fece fortuna (relativamente parlando) nella seconda metà degli anni '70 grazie al boom in Italia della commedia eroticoide. Con il finire di tale auge non riuscì a riconvertirsi a nessun altro tipo di cinema e decise di fare i bagagli e trasferirsi in Brasile. “Femmine in fuga” (“Women in Fury” nella versione internazionale) è il primo dei lavori che realizzò nel Paese sudamericano. È un film di genere erotico-carcerario cui è stata appiccicato un risibile intreccio malavitoso/poliziesco per giustificarne l'esistenza. Tarantini è autore in solitaria di soggetto, sceneggiatura e regìa e il livello è persino più modesto di quello cui ci aveva abituato coi vari Banfi, Fenech e Vitali. Da cult trash un paio di scene: quella in acqua col serpente costrictor, che sembra mutuata da qualche film di Ed Wood, e quella della picconata messa a segno da un morente in caduta. La serie Z del cinema.
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