Regia di Gordon Parks vedi scheda film
Film simbolo della "blaxploitation" che appare più una caricatura dei tradizionali noir che un prodotto di valore a sé. Gradevole, nel complesso.
Pellicola che narra le gesta di John Shaft, una sorta di alter ego nero di Philip Marlowe. Il problema è che non ci sono Elliot Gould o Humphrey Bogart a prestare il volto all'eroe creato da Ernest Tydiman - qui anche in veste di sceneggiatore - ma un più modesto Richard Roundtree. L'altro problema è che il soggetto non è di Raymond Chandler ma, appunto, di Ernest Tydiman che, per quanto bravo, non può competere col maestro per eccellenza del noir. Il film nel complesso funziona bene, la tensione c'è, la sceneggiatura regge, la colonna sonora è ottima e merita di essersi ritagliato un suo spazio tra i cultori dell'exploitation nera ma, per chi ha il palato abituato ad altri spessori, molti atteggiamenti da macho risultano ridicoli e il protagonista poco affascinante. Resta in ogni caso un buon prodotto di genere che si lascia guardare con piacere, lo consiglio decisamente agli amanti del noir.
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