Espandi menu
cerca
Predestination

Regia di Michael Spierig, Peter Spierig vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Sexilence

Sexilence

Iscritto dal 18 ottobre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 24
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Predestination

di Sexilence
8 stelle

Finalmente un film di fantascienza "classico".

 

Classico perché si attiene, secondo le dichiarazioni dei registi, alla logica del racconto originale: "... so we [Spierig brothers] worked on the [premise] that if there was a way to pick apart the logic, over that time it would have been done by now. We kind of say, 'let's trust the short story and trust that logic', so we stuck very closely to it". Se penso allo strazio di "Foundation"...

 

Classico perché implausibile, pretestuoso e quindi ultra-cinematografico come i capolavori di Hawks e Hitchcock degli anni '40: vale a dire che sta in piedi sostenuto dalla messa in scena e dallo sforzo dell'eccellente e striminzito cast, invece che appoggiarsi a effetti digitali e trovate ammiccanti. C'è anche il MacGuffin: il bombarolo, di cui non frega niente a nessuno, appunto pretesto per far scattare la tagliola che tiene il pubblico agganciato fino alla fine, attorcigliato invece nella spirale temporale.

 

Trovo fuorvianti i cenni, da parte di alcuni critici, a Lynch e Nolan: il film non è un rebus irrisolto, tutt'altro, è perfettamente chiaro fin dall'inizio dove andrà a parare. Il suo limite sta proprio nell'eccessiva trasparenza, che mi ha fatto indovinare, dopo due minuti, tutto il resto, finale compreso (forse ho letto troppi racconti di fantascienza ma, scorrendo le recensioni, vedo che non sono l'unico).

 

Il grande regalo che ci ha fatto questo film è il personaggio principale, scolpito da mille dettagli, tanto interpretativi quanto di scrittura. Certe occhiate della Snook fanno venire i brividi.

Polo magnetico assoluto di tutta la pellicola, colpo di fortuna, incrocio di talenti: la figura di J. Doe, memorabile anche se vuol dire anonimo, si merita un posto tra i miei personaggi preferiti degli anni '10. Soffente, in preda a una solitudine cosmica ma inspiegabilmente coerente col suo destino, straccia tanti pupazzi palestrati monodimensionali della distopica de-saturata sf degli ultimi vent'anni che, ora me ne rendo conto, sono finiti nell'oblio, tanto da farmene dimenticare nomi e titoli di origine.

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati