Regia di John Maloof, Charlie Siskel vedi scheda film
una cosa è avere scarsa considerazione di sè e delle proprie capacità e una cosa è probabilmente fregarsene. abbiamo saputo che vivian maier è una delle più grandi fotografe del 1900 e di sempre, per caso. ad un'asta un ragazzo, john maloof, acquista delle valige e scopre centinaia di negativi fotografici. incuriosito nei sviluppa alcuni e scopre che le foto gli piacciono. tenta di organizzare una mostra spedendo le foto alle maggiori gallerie di new york, sentendosi rispondere distrattamente che "al momento" non sono interessati a "quel materiale".... vabbè legittimo. crea un blog e posta alcuni scatti e in poche ore la voce del popolo ne decreta il successo e l'interessamento dei disinteressati di poc'anzi.... legittimo, sospetto, ma vabbè!... maloof decide di indagare e di scoprire chi è questa fantomatica vivian maier.... sul web nulla, ma da scontrini e da centinaia di "cose" conservate quasi convulsamente di altre scatole e scatoloni conservati dalla donna vengono fuori numeri di telefono e nomi, e voilà viene fuori che la maier era una bambinaia. se non fosse vero, ci sarebbe da dubitare sulla veridicità del tutto. quale migliore soggetto per un film indipendente o una grande storia sul mito americano. ma anche su cosa è artistico, ricercato, voluto, desiderato o semplicemente conseguito per il solo gusto di farlo. aggiungiamoci i commenti degli intervistati che finzionalmente aumentano il mistero furbetto creato ad hoc attorno alla comunque enigmatica figura della maier, morta in assoluto anonimato e il film è fatto.
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