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La prima neve

Regia di Andrea Segre vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La prima neve

di obyone
7 stelle

Matteo Marchel

La prima neve (2013): Matteo Marchel

Jean-Christophe Folly

La prima neve (2013): Jean-Christophe Folly

 

Dopo lo splendido "Io sono Li" Andrea Segre torna a raccontare la vita degli immigrati nel suo secondo lavoro di finzione "La prima neve". Segre sposta il racconto dalla laguna veneta alla Valle dei mòcheni, in Trentino, dove sopravvive ancora un dialetto di stirpe germanica e la popolazione locale conduce una vita fortemente legata al territorio montuoso e alle sue risorse. In questo contesto vive il giovanissimo e biondo Michele rimasto orfano di padre che, a causa di questo triste evento, è animato da una notevole conflittualità con la madre Elisa. Michele fa amicizia con l'africano Dani che, salvato dall'ennesimo viaggio in barcone nel Mediterraneo, è stato spedito al Nord, e da oltre un anno è in attesa dei documenti che gli consentano l'espatrio in Francia.

 

Jean-Christophe Folly, Matteo Marchel

La prima neve (2013): Jean-Christophe Folly, Matteo Marchel

 

Ancora una volta il regista padovano racconta un'amicizia improbabile: un ragazzino che vorrebbe indietro il padre ed un profugo che non riesce a fare da padre alla propria neonata. Il racconto si sviluppa con i tempi lenti della montagna ed il candore di un bambino che la vita ha costretto ad una necessaria ed improvvisa maturazione. Michele e Dani sono accomunati dalla perdita delle persone amate e dall'incapacità di tramutare il dolore in un'occasione di crescita personale. Dani non riesce a superare la perdita della moglie che, di riflesso, vede nella figlia abbandonata ad estranei. Michele non riesce ad avere un rapporto sereno con la madre e con la scuola.

Il vecchio Pietro, nonno del ragazzo e datore del giovane, ricopre il ruolo di collante, apportando la giusta dose di saggezza ed equilibrio che servono ad avvicinare due mondi così diversi ma così ansiosi di contatto umano. Segre ci conduce per i sentieri silenziosi della crescita affettiva dei due protagonisti che nella reciproca conoscenza trovano la via per superare il proprio malessere e darsi la possibilità di una nuova speranza e di una nuova vita. Il finale è consolatorio ma il regista sta bene attento a non eccedere nell'happy end con vaghe promesse di integrazione o di costituzione, poco realistica, di un nuovo nucleo famigliare.

Azzeccata la collocazione spazio-temporale di questo racconto di dolore. La valle incastonata tra le montagne, dove le persone si stringono attorno ad un'idea di comunità-rocca inespugnabile, è il luogo ideale di metabolizzazione della morte che avviene secondo i tempi e modi necessari. Nei boschi freddi e fruscianti di ramoscelli, le foglie, un po' alla volta, lasciano l'albero cadendo a terra come piccoli dolori annientati dalla natura e dalla necessità di andare avanti. La comunità isolata è, inoltre, micro-cellula che rappresenta l'intero paese costretto ad aprirsi verso l'esterno, ai profughi in particolare, realtà da cui non si può scappare.

La questione immigrazione, in tutto ciò, resta sullo sfondo benché sia importante per tratteggiare la fisionomia del protagonista e di coloro che si prodigano per aiutare gli ospiti della valle.

Un'analisi ulteriore del fenomeno migratorio ce la fornisce il terzo film del regista "L'ordine delle cose", interpretato da Paolo Pierobon, fedelissimo di Andrea Segre che, insieme a Giuseppe Battiston e a Roberto Citran, non manca mai ad arricchire di ottime prove attoriali i lavori del cineasta veneto, autore dal quale mi attendo un'ulteriore prova di maturità artistica magari uscendo, per una volta, dal territorio caro, ma ampiamente battuto, dei problemi migratori.

Comunque sia un autore davvero necessario.

 

RaiPlay

 

Peter Mitterrutzner

La prima neve (2013): Peter Mitterrutzner

Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston

La prima neve (2013): Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston

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