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La rosa del Sud

Regia di King Vidor vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La rosa del Sud

di Ted_Bundy1979
6 stelle

Amabile racconto di formazione della giovane protagonista Valette/Margaret Sullavan(dimenticata e dalla breve vita) con la sua famiglia di ricchi proprietari cotonieri, attraverso gli orrori della guerra di secessione, che determineranno la loro perdita di averi oltre che degli affetti familiari. Inevitabile dire che ha precorso di quattro anni per spunti, ambientazione e tematiche di personaggi ma con breve durata, il capolavoro di Fleming e Selznick, con la consueta abilità e gusto figurativi di King Vidor, oltre che sapiente capacità di ricostruire le atmosfere storiche con immagini di curata grafica compositiva, qui ancora nel B/N. Oggi sarebbe come si dice tacciato di "paternalismo" se non addirittura immancabile "razzismo" strisciante ancora più di "Via col vento", a causa di come viene risolta la iniziale ribellione della popolazione nera nella piantagione, sobillati dalla sempre più vicina avanzata nordista(quei malvagi subumani, Ve ne fosse soltanto uno buono, come ci ricorda in più di un momento una delle protagoniste femminili della famiglia),e poi pentitisi ricondotti di loro stessa bonaria scelta a tornare a fare i maggiordomi e la servitù, ai buoni, comprensivi, compassionevoli padroni.

Nordisti che bruciano nel finale la ricca e sontuosa magione delle tre donne rimaste della famiglia, poiché nelle vicinanze vengono rinvenuti i cadaveri di tre altri nordisti impiccati dopo una incursione di perlustrazione.

E poco dopo ancora, che proprio Valette aveva salvato un giovane yankee sfuggito all'impiccagione e ricercato dappertutto da alcuni sudisti, curandolo e nascondendolo ferito nel letto di una camera del piano di sopra, oltre a convincere strenuamente il cugino Duncan/Randolph Scott, ufficiale sudista a non consegnarlo ai suoi, indurito e reso esacerbato da ciò che ha visto, subito e perso nella guerra.

Anche lui non facendo in tempo a fuggire pure per questo dall'arrivo delle truppe blu nella proprietà, sarà pure catturato e fatto prigioniero dai nemici.

Tutte cose a cui dare probabilmente poco adito e spazio, le cause, sofferenze e ragioni sudiste, fosse in un film della preponderante visione hollywoodiano-netflixiana di oggi, nella quale il sudismo e i sudisti della Guerra di Secessione sono visti e dipinti più di sempre come un qualcosa di precursore e vicino al nazismo o giù di lì. Se non peggio, ai miliziani bianchi irridentisti di oggi.

Bel finale nel quale Duncan chiama a voce Valette lontano lontano, dal profondo di una foresta, come un miraggio o qualcosa del genere, non creduta, e di ritorno dilacero, ex-prigioniero sconfitto, e poi divisi ancora da un fiume, finalmente potendosi riabbracciare su di un ponticello. Parziale lieto fine di ricomposizione e consolazione, dopo avere perso ricchezza, averi, e tanti parenti, affetti familiari compreso il padre, il fratello Robert Cummings.

Uscito originariamente nel 1935, in Italia addirittura nel 1951, con doppiaggio originale comprendente l'immenso e dal numero altrettanto immenso di doppiaggio prestati, Emilio Cigoli.

 

 

Ted_Bundy1979

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