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I soldati dell'Imperatore

Regia di Andrew Lau vedi scheda film

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La recensione su I soldati dell'Imperatore

di braddock
8 stelle

Discreto titolo storico-epico diretto dal regista delle saghe di YOUNG AND DANGEROUS e INFERNAL AFFAIRS. Malgrado le vicende narrate e le scenografie paesaggistiche siano piuttosto similari, il film non appartiene affatto a quel genere del wuxia estetizzato sul modelo di LA TRIGRE E IL DRAGONE e HERO molto prolifico nell'ultimo decennio. Di arti marziali ve ne sono infatti decisamente poche, mentre nel finale si vira verso il cinema bellico con un passaggo tra i generei molto disinvolto ma efficace ai fini del significato della storia. Siamo ai tempi del regno dell'imperatore Yong Zheng, il quale per eliminare tutti i suoi oppositori decide di dare vita a una squadra segreta di guerrieri, noti come "le Ghigliottine", dotati di un'arma imbattibile. Quando però al trono accede il giovane imperatore Qian Long le cose cambiano bruscamente, dal momento che costui mostra un marcato interesse verso le armi da fuoco occidentali ben più micidiali di quelle fino ad ora utilizzate. Le Ghigliottine vengono così mandate nella regione degli Han per uccidere il ribelle Wolf, assieme alla cittadina del quale è divenuto l'acclamato leader. Il vero obiettivo dell'imperatore è in realtà quello di elimnare i ribelli e i suoi soldati, ormai divenuti soltanto un intralcio, nello stesso tempo con un attacco militare con armamenti occidentali... La leggenda della ghigliottina volante, considerata l'arma più potente prima della scoperta della polvere da sparo, è stata fonte di ispirazione per numerosi film di kung-fu di Hong Kong dei decenni passati tra cui appunto LA GHIGLIOTTINA VOLANTE del 1975 con Chen Kuan Tai. Questo I SODLATI DELL'IMPERATORE non è tuttavia un remake di quelle pellicole, non concentrando la storia sull'arma se non nelle sequenze di combattimento iniziali. Al centro della trama vengono poste infatti le relazioni tra i membri della setta dei guerrieri, con la crisi esistenziali a causa della loro perdita di utilità in seguito alla avvenuta delle armi da fuoco. Nel finale si mettono in rilievo invece i rapporti tra l'unico sopravvisuto delle Ghigliottine e il ribelle Wolf, che da nemici diventano invece eroi che combattono assieme una guerra già persa in partenza. Non posso dire il finale, che comunque si rivela ottimo potenziando tutto il significato del film. Una pellicola quindi profonda e ben realizzata, che conta anche di un cura estetica e scenografica stupenda  esugegstiva come spesso accade nelle produzione conazionali. A parte il carismatico Xiaoming Huang nel ruolo di Wolf, il punto un po' più debole risulta forse il cast composto da attori quasi esordienti e non particolamrnete espressivi. Ad ogni modo resta un titolo interessante che tendo a consigliare, Andrew Law dimostra di cavarsela egregiamente anche al di fuori del gangster-movie.        

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