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Cosetta

Regia di Clarence G. Badger vedi scheda film

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La recensione su Cosetta

di genoano
8 stelle

Umile commessa e padrone della catena di grandi magazzini: un amore (im)possibile? Gradevole e briosa commedia cenerentolesca con Clara Bow, straordinaria "it girl" di un cinema muto che aveva molto da dire. Voto 7 e mezzo.

Il libro fu un successone, il film anche di più; cosa sia questo"It" (in italiano "Cosetta") che è nel titolo di entrambi ce lo spiega Elinor Glyn, scrittrice del best-seller, in un cammeo nella parte di se stessa: è la capacità che hanno alcune persone di attrarne altre, una sorta di magnetismo; o ce l'hai o non ce l'hai. La si poteva chiamare anche fascino o charme, ma "it" ricorda di più l'"id" o "es" freudiano, alludendo forse al fatto che la capacità di sedurre derivi dal trasparire della parte più istintiva, vitale e anarchica della personalità. Dopo il film nacque il termine "it girl" per definire una ragazza tosta, sicura di sè e piena di fascino. Quale era sicuramente la vivacissima Clara Bow, che interpreta con un'attitudine simpaticamente seduttiva la protagonista del film Betty Lou Spence, una Cenerentola dell'età industriale che incontra il suo principe, un uomo che dalla vita ha avuto tutto tranne il vero amore (sino a quel momento); qualcosa di simile accadrà all'incantevole "Sabrina" di Audrey Hepburn e alla commovente "Pretty woman" di Julia Roberts. In una maliziosa scena al luna park un getto d'aria birichino solleva a ripetizione la gonna dell'imbarazzata Betty Lou, che in un'altra scena afferma che le ragazze preferiscono i diamanti: è altamente probabile che anche la grande seduttrice del cinema USA Marylin Monroe abbia attinto da qui. Clara Bow è stata un'icona della generazione delle "flappers", le giovani donne single lavoratrici, coi capelli corti, che con la loro indipendenza resero "ruggenti" gli Anni Venti del XX secolo; von Sternberg, che non è accreditato ma collaborò alla regia, con questo film la aiutò a diventare un mito (come farà qualche anno dopo con Marlene Dietrich), musa per canzoni ("Honolulu baby" sarebbe ispirata dal personaggio di una sensuale ragazza delle Hawaii da lei interpretata nel film "Hula"), cartoni animati ("Betty Boop"), fumetti (l'amica di Topolino Clarabella nell'originale è "Clarabelle Cow"); sfortunatamente la sua voce non era aggraziata quanto il suo aspetto, e con l'avvento del cinema sonoro cadde nell'oblio (sino a un certo punto: pare che il film da Oscar "The artist" abbia preso spunto dalla sua vicenda). La visione di "It" ci permette di conoscere una diva dimenticata che col suo sorriso ci accompagna nelle atmosfere cariche di gioia di vivere e di ottimismo della purtroppo effimera "età del jazz".

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