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Quando meno te lo aspetti

Regia di Agnès Jaoui vedi scheda film

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La recensione su Quando meno te lo aspetti

di alan smithee
8 stelle

Il bello delle favole è che vorresti viverle e riviverle all'infinito per riprovare le emozioni forti, sempre uguali ma sempre sorprendenti avvertite durante l'infanzia quando ti incantavi e ti perdevi tra le parole di un racconto scandito dalla voce coinvolgente di un parente od amico abile a coinvolgerti e a distrarti da ogni altra cosa, anche la più spiacevole ed indimenticabile.
Tanto, per quanto cruda o cruenta possa essere la vicenda, tu eterno bambino sai che in fondo il lieto fine è un obbligo, che è una regola ferrea ed indispensabile di cui ogni storia non può fare a meno. Vivere invece una favola moderna, ambientata nel nostro mondo caotico e confusionario, incerto e crudele, per quanto favola, ti lascia quella incertezza di fondo che non ti consente di farti forza con certezze consolidate od ottimismi basati su un happy end tutt'altro che scontato. E la favola della coppia artistica e di vita Bacri/Jaoui questa volta è semplice, ma nello stesso tempo complessa, e nasce da una storia d'amore che coinvolge due giovani moderni, ma usciti fuori come da un tempo remoto e fatato (lui musicista e innamorato, appassionato e romantico, Sandro; lei ragazza ricca, Laura, cui piace credere all'uomo dei propri sogni, salvo poi cambiare repentinamente idea incontrando fortuitamente il lupo tentatore), per costruirci attorno tutta una ragnatela fitta di personaggi tutt'altro che minori e ognuno col proprio fardello più o meno complesso di elementi e caratteri favolistici. Elementi di un puzzle complesso ma matematico che non possono non richiamare alla mente i personaggi più celebri delle più note storie per ragazzi universalmente conosciute. La stessa Jaoui si ritaglia uno spiritoso ruolo di organizzatrice di spettacoli per bambini, una fata brillante ma insicura e poco portata per la guida di autoveicoli, che dispensa consigli utili non solo nel mondo fatato delle favole. Una maestrina di vita che si prodiga a far interpretare vite e storie intrecciandole e dando loro un senso con la bacchetta magica della propria esperienza, sia che si tratti di una favola da trasporre sulla scena, sia che si tratti di nella vita reale, che mai come in questo film si fonde con il mondo delle illusioni. Bacri, padre del principe azzurro e titolare di una autoscuola, è invece un uomo disilluso dalla vita, con alle spalle un primo matrimonio fallito e una seconda unione ormai agli sgoccioli; un uomo scorbutico ma tenerissimo che deve affrontare pure, in occasione della morte del padre, il supplizio di una nefasta previsione da parte di una veggente che gli rivela la data esatta in cui egli morirà. Una data che sarà pure il fulcro di quasi tutte le altre storie concatenate che fanno da sfondo alla vicenda principale dei due giovani amanti contrastati dal dubbio e dalla tentazione. Storie che si chiudono con immagini sfocate, come coperte da un vetro smerigliato che ne appanna i contorni e che si riaprono con i lineamenti nuovamente netti di un'altra storia che si apre a nuovi orizzonti e che tuttavia alla fine, dopo mille vicissitudini, volge fortunatamente ad un epilogo aperto a spiragli positivi o addirittura ad un lieto fine irreale quanto le celebri favole a cui spesso queste vicende si ispirano.
Brillante, complesso e circolare, tortuoso come i film dell'ultimo ventennio di Resnais (a cui spesso la coppia Jaoui/Bacri ha collaborato nella stesura della sceneggiatura), la commedia della celebre e celebrata coppia di artisti francesi si slancia disinvolta e ardita su un percorso che risulterebbe ostile e pieno di buche pericolose e tranelli per molti altri artisti, ma che tuttavia la coppia riesce a trasformare in una occasione perfetta per mostrarci il lato più fantastico e allo stesso tempo naturale di ogni favola terrena, dove ogni situazione ed intrigo di cuore permette all'occhio esterno di riconoscere in ogni personaggio oggetto di attenzione ora il lupo cattivo, seducente e tentatore, ora il principe azzurro ideale, ora la strega che non accetta di invecchiare, ora cappuccetto rosso tenero ed ingenuo di fronte ai pericoli della vita.
Insomma un perfetto connubio tra l'innocenza credulona e difficile da abbandonare propria della tenera età che convive abilmente con l'intelligenza arguta e spregiudicata della commedia più sofisticata, da tempo ormai terreno fertile per la creatività di due artisti che si completano a vicenda come una perfetta coppia artistica (dunque della dimensione favolistica) e di vita (quella vera però).

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