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Secret Honor

Regia di Robert Altman vedi scheda film

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La recensione su Secret Honor

di mm40
4 stelle

Il Presidente degli Usa Richard Nixon, chiuso nel suo studio personale, registra un lungo flusso di pensieri rivisitando la sua parabola politica.

Dopo il fiasco o quantomeno l’incomprensione, più da parte della critica che del pubblico, di Popeye (1980), Robert Altman si ritrovò forzato a ridimensionare i suoi progetti, senza per questo perdersi d’animo: ne nacque in rapida sequenza un tris di pellicole di chiara impostazione teatrale, nate da copioni effettivamente già portati sul palcoscenico, ma virate al cinematografico con risultati mediamente buoni: Jimmy Dean Jimmy Dean (1982), Streamers (1983) e questo Secret honor (1984). Secret honor è un pezzo di bravura per il protagonista Philip Baker Hall, unico attore in scena impegnato in un’ora e mezza di monologo nei panni del Richard Nixon decadente, post Watergate, che racconta le sue memorie personali e politiche a un presunto segretario. Baker Hall era ben rodato nel personaggio: lo aveva già portato a teatro e la sua prova è assolutamente impeccabile; va comunque rilevato che, nonostante la performance più che positiva dell’interprete, i continui movimenti di macchina e l’azione del protagonista (sostanzialmente mai fermo per più di qualche secondo), il film risulta inevitabilmente un po’ pesantuccio. Il titolo si riferisce al fatto che il monologo di Nixon è impostato come una sorta di difesa in tribunale, come se si rivolgesse a un invisibile ‘Vostro Onore’. 4/10.

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