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The Double

Regia di Michael Brandt vedi scheda film

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La recensione su The Double

di miss brown
4 stelle

THE DOUBLE è un film vecchio: l'Hollywood Reporter l'ha definito "un piatto appena tiepido di avanzi della Guerra Fredda".
La sceneggiatura è stantia: bieca rimasticatura di LeCarré e Ken Follett, era rimasta in un cassetto degli Studios per oltre un decennio ed è stata riesumata senza troppi aggiornamenti (piuttosto grave visto che si parla di rapporti tra CIA e KGB). Il confronto mentore-allievo dei due protagonisti e il balletto di tradimenti sono visti e rivisti.
Dopo una mezz'ora il disvelamento della vera identità di Cassius fa traballare la storia: lo sappiamo noi ma non gli altri personaggi, per cui l'unico scopo degli sceneggiatori è posporre il più possibile l'inevitabile finale, coi buoni che trionfano e i cattivi puniti; ma nel frattempo buoni e cattivi si sono scambiati di posto almeno un paio di volte nel corso della trama.
La sceneggiatura di Michael Brandt (alla sua prima regia) e Derek Haas è verbosa, cervellotica e a tratti confusa, più contorta che psicologicamente complessa; ancor più deludente dato che avevano scritto insieme QUEL TRENO PER YUMA e FAST & FURIOUS, onesti action muscolari, con belle coppie di attori a rimbalzarsi le battute.
Qui Richard Gere fa la sua parte, col suo fascino intatto e l'abituale professionalità, ma la coppia è tutt'altro che equilibrata.
Purtroppo Topher Grace non ha un grammo di appeal: ha cominciato come divo tv nella serie di successo THAT'S '70 SHOW con Mila Kunis (200 puntate dal 1998 al 2006) ma al cinema non ha fatto niente di decente dopo IN GOOD COMPANY nel 2004, e anche lì il "vecchio" Dennis Quaid se lo mangiava in un boccone; la faccia da ragazzino un po' appassito sicuramente non aiuta, ma sembra destinato a vita a parti di nerd.
Gli altri attori o sono poco sfruttati, come la bellissima Stana Katic (la brillante investigatrice di CASTLE), o veramente pessimi, come il digrignante killer Brutus di Stephen Moyer (al cui confronto il bel vampiro Bill Compton che interpreta in TRUE BLOOD appare poco più di un cuccioletto), o lo scodinzolante giovane agente di Chris Marquette, anche lui di lunga esperienza televisiva (fra l'altro doppiato malissimo).
L'ambientazione è interessante, poche scene nei quartieri-con-gli-steccati-bianchi e negli uffici dell'FBI ("Eh sì, sono cambiati i tempi, ora le agenzie devono collaborare" dice sornione l'agente della CIA Martin Sheen), e molte per le strade di una Washington portuale, miserabile e lurida; ma le scene d'azione sono malfatte, con inutili ralenti e inquadrature pseudo-artistiche da strane angolazioni. Le musiche, bruttine, sono rombanti e fastidiose, anziché accompagnare le scene spesso le disturbano.
Perciò se volete vedere un buon film di spionaggio consiglio di scegliere LA TALPA, se siete tipi riflessivi un po' all'antica, o SAFE HOUSE, se preferite qualcosa di molto più dinamico, ma lasciate perdere THE DOUBLE.

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