Regia di Lewis Teague vedi scheda film
Da uno specialista del genere come Lewis Teague, un altro film piuttosto scadente quanto a sceneggiatura e sviluppo dei personaggi ma ottimo quanto a qualità delle scene d'azione.
“Navy Seals” è uno di quei (troppi) film per i quali due giudizi ben distinti, praticamente opposti, sono necessari. Se considerato come film tout-court siamo qui dalle parti dell'anticinema, con una sceneggiatura piena di falle grosse quanto quelle dello scafo del Titanic dopo la 'strusciata' all'iceberg. Faccio un esempio a caso, tanto per rendere l'idea del livello di cui parliamo: il tenente Curran (Michael Biehn) dichiara candidamente che i “Navy Seals” sono un corpo fantasma, un corpo che per le autorità non esiste, salvo poi permettere a una giornalista di scrivere un reportage su di essi, facendole persino da cicerone nel campo d'addestramento! Idem dicasi per la cura riservata allo sviluppo dei personaggi, anch'essa pari allo zero assoluto, cosa che alla prova dei fatti rende lo spettatore del tutto indifferente alle sorti di tali figure di cartapesta. L'ideologia palesemente reaganiana che pervade l'intera opera è poi fardello aggiunto per un prodotto già malfermo sulle gambe. Il secondo giudizio di cui parlavo, positivo in questo caso, va alla realizzazione tecnica di tutta la parte action della vicenda, davvero di primissimo ordine tanto per originalità delle trovate così come per la messa in scena. Ma d'altronde Lewis Teague, regista del film, era uno specialista del genere tra i più apprezzati negli anni '80. Il film non fu un gran successo nemmeno al botteghino, con 25 milioni incassati a fronte di 21 investiti per realizzarlo.
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