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From Within

Regia di Phedon Papamichael vedi scheda film

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La recensione su From Within

di arkin
6 stelle

"Brucia mondo brucia", è probabilmente ciò che direbbe il regista Phedon Papamichael(sarà un nome d'arte?) se gli domandassimi di spiegarci il senso del suo film, che per quanto non sia un capolavoro dell'horror, e faccia paura quanto un mostro di plastica di Halloween, contiene tuttavia diversi elementi interessanti: in primo luogo, la maledizione che colpisce gli abitanti del paesino non è la solita "scusa" per mostrarci la lotta tra bene(di solito persone pure o di fede) e male(il satanista, il goth, l'amorale), ma parte dalla bieca visione di qualcosa che chi ne viene colpito porta dentro, a tal punto che arrivati oltre la metà del film, e scoperte le ragioni del ragazzo che ha fatto l'incantesimo, così come osservate le meschine e sordide vite delle persone che ne sono vittima, cominci quasi a...sperare che il maleficio colpisca tutti. E li faccia fuori senza riserve. 
Il mondo evocato da Papamichael è una terrificante esposizione di casi umani che se ne anche non spaventano, creano malessere: la madre della protagonista-tutta chiesa e morale-mentre gira per casa semi-nuda facendo commenti volgari sul suo boy-friend si permette poi di dare della "prostituta" alla figlia solo perché frequenta un indesiderato della comunità(senza tener conto di quanto il suo fidanzato sia molto più immorale e bastardo di lui), il predicatore locale raduna folle ammirate mentre nasconde il più viscido dei segreti, ed il figlio di quest'ultimo possiede una tale fanatica predisposizione all'epurazione di stampo religioso da far invidia a Torquemada, pur presentandosi inizialmente in modo retto e sensibile. 
In questo panorama di meschinità, ipocrisia, segreti e odi repressi, i ragazzi che "maledicono" i propri concittadini non sono satanisti malvagi stereotipati che fanno sesso "cattivo" ed ascoltano hard-rock(per fortuna!), ma anzi Papamichael sembra dirci che l'umanità dalla quale sono circondati sia in ultima analisi la vera motivazione del loro senso di vuoto e della mancanza di una motivazione e di una collocazione nel mondo, perchè prendere parte alla comunità significherebbe mentire a se stessi e venire schiacciati da una "morte" peggiore della morte. Il fatto stesso che la piccola società del paese abbia continuato a perseguitarli, facendoli diventare prima un capro espiatorio(come ci ricorda il personaggio di Dekker: il diavolo lo avete inventato voi come capro espiatorio per le vostre cattiverie), e dopo cercando di riportarli in grembo alla chiesa(e come dice il personaggio della Rice, forse volevano solo essere lasciati in pace) provoca la ritorsione che finisce con l'ingoiare tutti quelli che avevano vissuto sulle basi della paura e della menzogna. 
Così, il finale pessimista è proprio per questo interessante. Perchè genuinamente amaro. Come se Papamichael ci dicesse che di qui a poco, anche l'amore non l'avrà più vinta(la fine dei due innamorati, il sacrificio inutile rovinato dall'odio), e resteremo soli davanti alle nostre anime impaurite, rotte e senza speranza. E tutto, come è giusto che sia, per il dolore inascoltato e deriso degli innocenti che avremo portato col fanatismo, la paura, l'odio o la disapprovazione ad odiare il mondo. 

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