Regia di Srdan Spasojevic vedi scheda film
Questa pellicola mi ha stupito molto positivamente. Mi aspettavo il solito torture-porn artisticamente di poco spessore con una trama esile per giustificare scene cruente (alla Hostel, per intenderci), ma ciò che ho visto ha realizzato solo in parte le mie aspettative. Perchè, parliamoci chiaro, le sequenze estremamente disturbanti non mancano (anche se, leggendo le recensioni, mi aspettavo mostrasse molto di più, quando invece tende a lasciar intendere ciò che sta avvenendo allo spettatore), ma anche tecnicamente è ottimo per gli standard del genere. In primis, il montaggio alternato con il quale ci viene mostrato il protagonista alle prese con i suoi confusi ricordi e le sempre opportune musiche, ci fanno capire che siamo davanti ad un buon prodotto. Un merito del film è inoltre quello di riuscire a mantenere un alone di mistero e una buona tensione intorno ad una trama così assurda e poco plausibile, cosa che nei torture-porn negli ultimi anni non esiste in quanto, come ho già detto, le vicende narrate sono spesso finalizzate a mostrare fiumi di sangue e budella. Davvero sconvolgente e crudele il colpo di scena finale e il successivo epilogo (anche se avrei evitato gli ultimi 15 secondi di pellicola...).
• “Il film è il diario delle violenze inflitteci dal governo serbo, il potere che obbliga le persone a fare quello che non vogliono fare, devono sentire la violenza per capirla.”
Sinceramente non ritenevo necessario motivare il film con questa esila condanna politica. Come filmaccio ignorante funziona benissimo, come pellicola di denuncia molto meno.
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