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Mammoth

Regia di Lukas Moodysson vedi scheda film

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La recensione su Mammoth

di mm40
4 stelle

Moodysson, autore intelligente e dallo sguardo sempre rivolto a problematiche sociali diffuse e non scontate (l'omosessualità degli adolescenti in Fucking Amal oppure la prostituzione coatta di Lilja 4-ever), si prende due ore di film per dirci che, nei problemi degli adulti, chi ci rimette sono i bambini. Una frase fatta, per quanto generalmente portatrice di verità; ma comunque un passo indietro a livello di contenuti rispetto a ciò a cui il bravo regista - e sceneggiatore, anche qui - svedese ci aveva abituati. In Mammoth tutto verte attorno al ruolo ed al valore che i figli hanno nelle vite dei genitori: soli (quelli degli americani Leo e Ellen, coppia amorevole, ma distante dalla piccola Jackie per motivi di lavoro), emarginati (i piccoli thailandesi, verso cui Leo sente di dover fare qualcosa di concreto), sfruttati o, peggio ancora, brutalizzati (quanto accade nella parte del film ambientata nelle Filippine). E nel mentre i genitori si disperano, preoccupati di rendere migliore il futuro dei propri bambini, rendendo loro il presente un luogo spoglio, privo dell'affetto e del conforto dei genitori: chiaramente, una soluzione non c'è. Solo una blanda denuncia, all'egoismo di tante madri e tanti padri (ma qui pare che Leo, Ellen e anche Gloria siano assenti - appunto - per il bene, per il futuro dei figli e non tanto per sè stessi), ai meccanismi sociali - in primis il lavoro - che schematicamente, come pesi, come problemi, come elementi facilmente manipolabili escludono la presenza dei bambini nella routine dei genitori. E questo accade su tutto il pianeta, seppure in forme e modi diversi; un discorso che può ricordare per certi versi quello di Babel (Inarritu, 2006). Moodysson è stato più sottile altrove, e pure più ricco di idee, più propositivo; qui confeziona un bel film, stilisticamente non secondario (anzi, ben superiore da questo punto di vista agli ultimi due lungometraggi, A hole in my heart e Container, girati in stile quasi Dogma), ma in definitiva fiacco. A proposito del Dogma, produce la Zentropa di Von Trier. 5,5/10.

Sulla trama

Leo e Ellen, coppia 'in carriera' (lui manager, lei chirurgo) americana con bambina piccola e tata filippina: Leo va in Thailandia per lavoro, Ellen è di rado a casa, sempre per colpa del lavoro; la piccola si affeziona alla tata. Che rimane negli Usa a lavorare solo per poter mantenere i due figli nelle Filippine. In Thailandia Leo avrà modo di riflettere su tante cose...

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