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Soffocare

Regia di Clark Gregg vedi scheda film

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La recensione su Soffocare

di Stuntman Miglio
8 stelle

Mi è sempre piaciuto Chuck Palahniuk e "Soffocare" è stato il romanzo che me l' ha fatto conoscere ed apprezzare maggiormente. Narratore eccentrico dalla prosa estrema e dalla fantasia malsana, lo scrittore canadese è rimasto negli anni prigioniero del suo stesso stile sino ad essere puntualmente criticato ed accusato di aver perso il piglio geniale che ne contraddistingueva i primi lavori a vantaggio di un nuovo corso più volgare e meno originale. Personalmente non sono troppo d'accordo con il giudizio generale e continuo a seguirlo nonostante qualche incidente di percorso ma è indubbio che i suoi primi quattro scritti siano comunque i migliori ed i più rappresentativi ; mi riferisco a "Fight club", "Survivor", "Invisible monster" e appunto a "Soffocare" dal quale il regista-attore Clark Gregg ha tratto l'omonimo film con la complicità, ovviamente in fase di sceneggiatura, dello stesso Palahniuk. Il risultato al quale assistiamo è un discreto adattamento di una vicenda grottesca, a tratti surreale, alla quale finalmente si possono attribuire connotati di effettiva originalità. Victor Mancini è uno studente di medicina fallito che per mantenersi fa il figurante in una sorta di museo vivente che raffigura l' America coloniale ; Victor Mancini è anche, anzi soprattutto, un sessuomane alla costante ricerca di gioie effimere che ne possano giustificare l' esistenza. Già, perchè l'infanzia, il protagonista, l' ha passata in fuga, in balia di una madre possessiva e squilibrata che usava sottrarlo alle rispettive famiglie d'affidamento non appena metteva piede fuori dall' ospedale psichiatrico. Ida Mancini però ora è gravemente malata e per mantenerla in una costosa clinica, Victor aumenta le proprie entrate attraverso le donazioni di ingenui samaritani dai quali si fa puntualmente salvare dopo essersi autoindotto un soffocamento da cibo. L'idea è che, attraverso questi presenti monetari, i benefattori possano continuare a rivivere la loro eroica impresa continuando a pensare di essere speciali anzichè accorgersi di essere ignare vittime di un diabolico raggiro.
Questo è lo spunto, inutile aggiungere altro. Paradossalmente, il difetto del film è quello di non riuscire a gestire propriamente un materiale narrativo troppo ricco di sfaccettature e sottotesti concentrando l' attenzione sulle implicazioni meno impegnative della vicenda. Il bilancio, a mio avviso, è comunque pienamente positivo e nonostante Gregg sia al suo esordio dietro la macchina da presa, "Soffocare" è un lungometraggio ben diretto e ben montato che spazia temporalmente nella vita del suo protagonista facendone intuire l'evoluzione in un bastardo nichilista che in realtà non sta cercando altro che la propria dose d'amore. Ironica, disinibita, politicamente scorretta e profondamente cinica, la pellicola scende comunque a qualche compromesso non consono al romanzo di partenza ma lascia intravedere (così come aveva fatto Fincher in "Fight club") alcuni lampi di genio in fase di scrittura. Debordante ed ancora una volta decisiva la prova di Sam Rockwell. Victor Mancini non avrebbe potuto avere un' incarnazione migliore così come i titoli di coda non avrebbero potuto avere una colonna sonora migliore di "Reckoner" dei Radiohead :
"Because we separate like
Ripples on a blank shore
In rainbows
Because we separate like
Ripples on a blank shore"
(Perchè ci distinguiamo come
Le increspature su una spiaggia
Negli arcobaleni
Perché ci distinguiamo come
Le increspature su una spiaggia)

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