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L'insegnante di violoncello

Regia di Lorenzo Onorati vedi scheda film

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La recensione su L'insegnante di violoncello

di undying
5 stelle

Tentativo di coniugare la commedia sexy con quella "balneare" alla Vanzina (Sapore di mare), reso vano da alcune debolezze di sceneggiatura e dall'assenza d'interpreti carismatici. Non contribuisce poi a rendere il film più interessante il fatto che le versioni circolanti siano pesantemente tagliate.

 

locandina

L'insegnante di violoncello (1983): locandina

 

Su una spiaggia, durante le vacanze estive, s'incrociano i destini di vari personaggi: Andrea (Michel Rocher), divorziato e in ferie assieme al figlio Mario (studente di musica), s'innamora di Margherita (Serena Grandi), l'insegnante di violoncello assunta per impartire ripetizioni; Mario (Antonio Caffari) invece entra in sintonia con Lorena (Lorena Vottero), una ragazza attratta dal padre; lo spiantato donnaiolo Maurizio, ossessionato dalle turiste straniere in quanto ritenute più facilmente abbordabili, perde la testa per una ragazza di Spoleto. Mentre le storie dei personaggi s'intrecciano, il venditore ambulante Leo (Leo Gullotta), unico e solitario testimone legato al territorio, segue l'evolversi delle relazioni "passeggere", prendendosi cura del fedele cane Cagliostro.

 

"Bella cosa, due cuori. Anche senza una capanna."

(Leo)

 

Serena Grandi, Leo Gullotta

L'insegnante di violoncello (1983): Serena Grandi, Leo Gullotta

 

Lorenzo Onorati, con lo pseudonimo di Lawrence Webber, dirige con professionalità un tardivo esemplare di commedia che sembra subire gli influssi sia della corrente sexy (tramontata ormai da qualche anno), sia del filone balneare alla Vanzina (Sapore di mare, 1983). Il violoncello c'entra poco o nulla in questa pellicola, in genere scarsamente apprezzata a causa di una sceneggiatura che, impoverita da battute infelici, perde parzialmente buona parte del suo senso romantico. Stranamente dato il nome in regia, già da tempo immerso nel settore hard, lo sviluppo narrativo è orientato in direzione reazionaria e moralista. Ne è conferma una chiusura buonista, nella quale trovano idilliaca composizione ben tre coppie destinate a consolidarsi in un lieto fine. Il monologo tristemente poetico di Gullotta, che anticipa i titoli di coda, lascia in parte una sensazione d'amarezza nei confronti d'un film che poteva, con determinate accortezze, risultare ben migliore. A parte un inizio con telecamera più volte spinta a inquadrare gratuitamente i fisici delle ragazzine in spiaggia, e seguenti battute dei maschietti circostanti non proprio felici, manca infatti un interprete trainante, un attore in grado di dare spessore al personaggio. Per quanto i caratteristi coinvolti facciano del loro meglio, le identità rappresentate dai singoli attori finiscono comunque per essere minate nella loro credibilità da testi deboli e superficiali. Anche la colonna sonora, a differenza dei molti predecessori, non offre brani memorabili o hits del periodo, al contrario propone un insieme di motivetti poco efficaci e oggi del tutto dimenticati. Serena Grandi è nel pieno della forma fisica ma purtroppo inadatta in un ruolo che prevede d'essere ottimizzato da buone capacità recitative, essendo sostanzialmente ridotto ai minimi termini l'aspetto erotico (limitato alle sequenze iniziali mentre fa ginnastica in camera, spiata da Andrea dal buco della serratura, o alla camminata all'aperto mentre sfoggia uno striminzito bikini). Le versioni che passano in televisione sono poi terribilmente tagliate, superando di poco i 60 minuti, contro i 95 dell'edizione integrale. C'è inoltre qualcosa di strano attorno alla denominazione con cui circola oggi questo lavoro, che in origine è stato distribuito nelle sale come Abbronzatissima (con questo titolo alcune fonti danno come data di rilascio il 1983, altre il 1987), per essere poi stato modificato successivamente, a causa del flop al botteghino e solo per l'home video, come L'insegnante di violoncello (1989). Non è certo, ma nemmeno è impossibile, che il successivo film di Gaburro (Abbronzatissimi, 1991) - anch'esso con ambientazione marittima ed estiva - possa in qualche maniera essere in debito con il titolo iniziale di questo lavoro. I crediti indicano come aiuto regista Roberto Pariante, nome che ai tanti fans di Dario Argento non suonerà certamente nuovo essendo stato un collaboratore del maestro del brivido quando, nei primi anni Settanta, ha diretto un film TV del ciclo "La porta sul buio" (Testimone oculare, 1974). Date le premesse, diventa dunque difficile liquidare con troppa semplicità un'opera come L'insegnante di violoncello, essendo sempre stata proposta in versione estremamente accorciata (anche in home video, non supera i 72 minuti). Non è un titolo memorabile, ma probabilmente nemmeno così scadente come viene generalmente (sotto)valutato e andrebbe, come per ogni lungometraggio, giudicato solo dopo averlo visto nella sua integralità.

 

locandina

L'insegnante di violoncello (1983): locandina

 

"Non si può essere infelice quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento."

(Irène Némirovsky)

 

F.P. 29/12/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 68'38")

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