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Mazinga contro gli Ufo Robot

Regia di Masayuki Akehi vedi scheda film

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Neve Che Vola

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mazinga contro gli Ufo Robot

di Neve Che Vola
10 stelle

Visto quattro volte al cinema da bambino, e molte altre da vhs e dvd, rimane il mio film preferito del genere.
E' composto da tre mediometraggi di mezz'ora circa ciascuno, usciti separatamente in Giappone, che a quel che so fungevano da introduzione o risoluzione ad alcune serie televisive.
Ciascuno dei tre episodi è ricco di fascino, almeno per me.

Il primo, Mazinga Z contro Devilman, è quello forse più primitivo dal punto di vista grafico, eppure proprio per questo del tutto particolare. Il dottor Hell, nel tentativo di sconfiggere definitivamente il temibile avversario di super lega z, richiama alla vita la Tribù dei Demoni (che nelle serie televisive era la minaccia in Devilman, lui stesso un ex componente della tribù che aveva rubato il corpo al povero Akira, ma che per mezzo dell'amore di una ragazza si era elevato sopra il meschino desiderio dei suoi simili di dominare il mondo ) un antico popolo in letargo da secoli. Aiutato dal fedele Barone Ashura (mezzo uomo e mezza donna), mette al proprio servizio l'antico popolo, e li scatena contro Mazinga. Interviene in suo aiuto proprio L'Uomo Diavolo, e insieme anche a Sayaka Yumi alla guida anche lei del suo robot, riescono a sconfiggere la tribù e respingere l'attacco del dottor Hell in una mitica battaglia nei cieli.
La caratterizzazione grafica dei nemici è splendida, fra i quali l'arpia Silene, bellissima gigante alata capace di contrarre il viso nell'espressione di un demonio, occhi cattivi e iniettati di sangue e Bugo, specie di ameba dai cento occhi; I fondali sono fantastici.

Nel secondo episodio, il generale Marengos delle armate di Vega tenta di sconfiggere Goldrake (qui chiamato Goldjack nel doppiaggio originale e glorioso dell'epoca) cercando di ricostruire il Grande Mazinga, che è ora esposto, insieme a Mazinga Z, nel Museo della Pace. Per farlo, cattura il primo pilota di Mazinga , appunto Rio (che però in giappone si chiamava Koji; addirittura, Actarus qui si chiama Icarus) per farsi rivelare i piani segreti di costruzione. siccome non li ottiene, decide allora di impadronirsi del vero Grande Mazinga, e inizia una belle più belle battaglie della storia di questi due robot, il ritmo è davvero notevole, i disegni magnifici e precisi senza esser freddi; rio riesce a bloccare Mazinga, e messosi ai comandi, aiuta Icarus arrivando alla vittoria finale.

Il terzo episodio è incentrato sul duplice scontro - uno intestino a colpi di orgoglio fra i robot difensori della Terra "Il Grande Mazinga" qui pilotato dal suo vero pilota Tetsuya Tsurugi, e i "rivali" della squadra "Getta" Rio, Hayato e Musashi, ciascuno alla guida di tre astronavi (Aquila Meccanica, Giaguaro e Orso) capaci di trasformarsi in tre differenti robot - e l'altro autentico contro l'invasore spaziale, qui un enorme ragno con la testa di dinosauro chiamato Guilguingan, che cresce mangiando metalli. Boss Robot - guidato dal simpatico panzone Boss con l'aiuto di Nuche e Mucha - fornisce la parte di commedia, mentre la bellissima mulatta Jun Hono aggiunge un tocco sexy all'insieme (vestita con gonna bianca e corta e stivali bianchi quando in abiti civili, e con una splendida tuta rossa quando in assetto da combattimento), anche lei alla guida del suo bravo robot-donna Venus (Jun deve essere stata la ragazza animata più amata del mondo - seconda forse solo alla Fujiko di Lupin 3). La battaglia è epica, ben girata e disegnata.

La musica è straordinaria, un pò come le ballate dei films western che accompagnavano l'intero film, come l'eccezionale Gunfight at the OK Corral o Ballad of Chuck-a-Luck, e, almeno per quanto mi riguarda, hanno costituito un buon cinquanta per cento nella mia attrazione per questo film. I musicisti che hanno musicato le serie di Mazinga e Goldrake sono da considerarsi, a mio parere, di primo rango considerato il genere, capaci di trasformare lo stesso tema a seconda delle situazioni in maniera mirabile. Alla base, ho trovato (non ricordo per quale serie) perfino il tema del tempo lento della Sinfonia Dal Nuovo Mondo di Dvorak, molto ben camuffato.

Rivisti oggi, ai miei occhi conservano ancora grande fascino, ma riconosco che le accuse dell'epoca in cui uscirono di essere troppo violenti erano ben meritate. Si tratta essenzialmente di mondi in guerra, le motivazioni alla base delle azioni spesso incredibili. Ero un bambino e li amavo, ma abituato ai western che vedevo ed ai suoi valori, mi era alle volte difficile capire le motivazioni. Ma ero un bambino, e pensavo che se una cosa c'era, ci doveva anche essere un motivo anche se io non lo capivo. Solo dopo, e neanche troppo presto, scopersi che la gente tira l'acqua al proprio mulino e sull'altare dei propri piaceri sacrifica anche l'evidenza e la giustizia.
Ritengo che il danno peggiore non fosse arrecato dalla violenza in sè stessa, ma dal mix di violenza e patetico speso presente, condito da giustificazioni alle stesse situazioni davvero improbabili. Credo che causarono una profonda crisi in me, dalla quale scampai per miracolo. Mi considero una persona formata dal western, cui è stato innestato il ramo delle serie robotiche giapponesi, una mistura che per poco non mi ha distrutto.
Col tempo, queste produzioni giapponesi sono anche peggiorate, ne ho viste non poche a causa delle mie frequentazioni.
Una volta mio padre vide un pezzetto di una di queste, non ricordo quale, e commentò: "Quelli che vedevi tu sembravano diretti da John Ford, al confronto"...

Sull'interpretazione di Jun Hono, Sayaka Yumi e Michiru Saotome:
^ ^, ^ ^ & ^ ^, ma Jun vince.

Sulla regia di Masayuki Akehi

Se li ha diretti tutti lui, ha fatto un ottimo lavoro.

Sulla colonna sonora
Meravigliosa

Cosa cambierei
E' un pezzo della mia infanzia.

Su Masayuki Akehi

Se li ha diretti tutti lui, ha fatto un ottimo lavoro.

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