Regia di Giuseppe Rosati vedi scheda film
La breve carriera nel cinema di Giuseppe Rosati (omonimo del compositore delle musiche di Ossessione, di Luchino Visconti) si esaurì negli anni '70, come tante altre meteore in quell'epoca fortunatissima quantitativamente, ma che qualitativamente lasciò parecchio a desiderare. Si capisce il perchè a perfezione, guardando due minuti a caso di questa truce pellicola d'azione in cui la violenza è l'unica attrattiva forte: la regia è mediocre, la recitazione pure, i dialoghi sono inconsistenti e insomma tutto quello che sembra importare al regista è di mostrare sangue, sparatorie, ammazzamenti quanto più crudeli possibile. Sono gli anni del poliziesco all'italiana, si troverà come giustificazione per il prodotto; sì, ma Merli non è comunque mai stato un attore e il suo commissario Murri (qui) non è altro che l'ennesimo calco spudorato del solito commissario Tanzi, Betti e via dicendo (notare curiosamente come prosegua una scia di nomi di cinque lettere con medesima disposizione di vocali e consonanti, da cui identico suono all'orecchio). La sceneggiatura del regista e di Giuseppe Pulieri fa acqua da tutte le parti, manco a dirlo a questo punto; nel cast c'è qualche caratterista interessante (Fausto Tozzi, Silvia Dionisio) e soprattutto compare in un ruolo centrale James Mason, l'attore inglese dai gloriosi passati che evidentemente a quei tempi però non aveva molto di meglio da fare che partecipare a qualche sottoprodotto di genere. 2/10.
La banda del temibile boss Lettieri evade da Regina Coeli: è subito strage. La polizia è in ginocchio e non rimane che un'arma da sfoderare: far intervenire il truce commissario Murri, uomo spiccio e cinico.
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