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Hardcore

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su Hardcore

di maso
8 stelle

Un grandioso George C. Scott è il protagonista di questo intenso dramma di denuncia e investigazione firmato da Paul Schrader in un momento di grande crescita artistica: ha avuto il coraggio di mostrare il gusto più amaro dell'America del paga vedi e godi, fasulla e malata, violenta e spietata, suscitando una nausea quanto mai appropriata nello spettatore che si addentra insieme al protagonista nei quartieri malfamati dove prospera la triste realtà del mercato sessuale in ogni sua manifestazione possibile. 

Jake Van Dorn è un uomo legato ad antichi principi costretto suo malgrado alla ricerca della figlia ribelle che ha preferito la strada della pornografia e dei night club alla indifferenza sociale e la disintegrazione famigliare, i suoi occhi sono il mezzo con cui Schrader può descrivere l'universo del vizio a pagamento accarezzando cadenze da cinema verità: dalla sua manifestazione più innocente con le ragazze in vetrina che eccitano i propri clienti attraverso un telefono/tassametro fino agli snuff movies in cui lo spettacolo è la morte stessa a conclusione di esibizioni pornografiche perverse.    

Lungo la sua personale via crucis Van Dorn incontra personaggi squallidi e disgustosi ed è costretto suo malgrado a vestire i panni di un pornografo per racimolare indizi fondamentali e poter proseguire la sua indagine, riportare la figlia a casa e tentare disperatamente di ricostruire un nucleo famigliare compromesso, trova anche degli alleati che cercano di aiutarlo mettendolo in guardia sull’ambiente malato che sta poco a poco scoprendo ma non riesce a fidarsi fino in fondo di loro proprio perché non fa parte di questa realtà, è solo un uomo rassegnato che sta attraversando questo lago di acqua contaminata consapevole che ne uscirà a prescindere dalla riuscita della sua impresa mentre il detective Mast interpretato da Peter Boyle e la prostituta Niki che ha il corpo e il volto consumati di Season Hubley sono destinati a rimanere in quel marciume per sempre, significativo in tal senso è proprio il rapporto molto distaccato che Van Dorn instaura con Niki: la ragazza afferma convinta la sua emancipazione e sembra muoversi senza turbamenti nel mondo del sesso a pagamento ma in realtà è solo una disgraziata che vende il suo corpo per sopravvivere e nel momento più drammatico della convivenza forzata con quest’uomo così distante da questa realtà non esiterà a chiedergli una mano che la tiri fuori per sempre dal fango, sarà proprio Mast nel momento cruciale a chiarire l’identità del loro legame nato unicamente per necessità.

Schrader è riuscito a rendere disturbante il suo film donandogli una luce malata, realizzando delle immagini a tinte fortissime, sfruttando al massimo un attore di livello eccelso come George C. Scott con il quale ebbe durante le riprese un rapporto molto travagliato, pare che dopo l’ennesimo alterco Scott pretese che se avesse finito il film Schrader non avrebbe più fatto il regista, il talentoso sceneggiatore di “Taxi driver” acconsentì mentendo clamorosamente poiché sappiamo tutti benissimo che la sua carriera è proseguita fra alti e bassi, sta di fatto che l’immenso George C. Scott mangiò la foglia consegnando agli archivi uno dei suoi personaggi più riusciti per il quale dovette girare una scena molto scomoda per i suoi principi e mi riferisco all’esplosione di violenza innescata dalle pesanti parole dell’attore partner della figlia nel film porno che la vede protagonista, una sequenza di brillante brutalità.

George C. Scott

Uno dei più grandi attori di tutti i tempi, intenso e credibile nella recitazione sapeva anche donare ai suoi personaggi una fisicità fuori dal comune e in Hardcore ci da una delle sue prove più convincenti

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