Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
L'energumeno Eracle naufraga in nord Africa; qui si innamora della principessa Virna, che viene però rapita da misteriose presenze provenienti dalla sconosciuta terra di Atlantide. Eracle dovrà avventurarvisi per portare in salvo la sua bella.
Già assistente di Mario Amendola, Mario Caiano e altri, Alfonso Brescia approda dietro la macchina da presa a metà degli anni Sessanta licenziando inizialmente qualche peplum come questo I conquistatori di Atlantide. Poca fantasia e altrettanti mezzi - difficile dire cosa scarseggi maggiormente - per un lavoruccio che sfrutta la coda di un filone ormai usurato e prossimo alla sua fine; azione, effetti speciali risibili e una storia di giustizia e buoni sentimenti: gli standard sono questi e Brescia vi si attiene scrupolosamente, evitando di strafare. Il protagonista è il nerboruto Kirk Morris, all'anagrafe Adriano Bellini, già visto sul grande schermo ripetutamente nei panni di Maciste; qui interpreta Eracle che altri non è se non la versione greca di Ercole. Al suo fianco troviamo, fra gli altri, Piero Lulli, Andrea Scotti, Luciana Gilli, Helene Chanel e una buona serie di attori egiziani; la pellicola batte infatti la doppia bandiera della produzione italo-egiziana e una minima parte delle riprese sembrano essere state fatte proprio in nord Africa: non che questo migliori più di tanto la qualità del lavoro, davvero trasandato e approssimativo. Sceneggiatura firmata dallo stesso regista insieme a Franco D'Este, che risulta (da Imdb.com) essere in realtà l'attore Franco Cobianchi. Da salvare, alla voce scult, i costumi fantafuturistici degli abitanti di Atlantide. 2,5/10.
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