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Zenobia - Ollio sposo mattacchione

Regia di Gordon Douglas vedi scheda film

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La recensione su Zenobia - Ollio sposo mattacchione

di casomai
6 stelle

Stanlio non c'è, ma non se ne sente la mancanza. Per una volta, Oliver Hardy è protagonista in un film che non necessita di co-protagonisti né tanto meno di deuteragonisti, ma solo di una spalla. E la spalla è Harry Langdon, il baby-face dalle labbra a cuore di tanti film comici degli anni '20, una delle vittime più illustri del trapasso dal cinema muto al sonoro. Un Harry Langdon invecchiato e spento, che rinuncia (diversamente da quanto farà Buster Keaton nella rentrée di Luci della ribalta) a rispolverare il suo personaggio imbambolato e si limita ad accompagnare le gag di Hardy con una comicità più verbale che gestuale. È una presenza malinconica e presaga della fine (è questo l'ultimo film importante di Langdon, che passerà poi a co-sceneggiare molti dei film della coppia Laurel-Hardy e morirà infine nel 1944), e forse qualche cinefilo si sentirà stringere il cuore nel ripensare all'epoca d'oro delle slapstick comedies e alle tante tragedie umane, oggi per lo più dimenticate, legate al declino di quel mondo. Ma Zenobia offre altri spunti di interesse, soprattutto se si fa astrazione dell'esecrabile doppiaggio italiano, in virtù del quale la moglie di Ollio ottiene in regalo la voce di Stanlio e l'elefantessa assume il nome di Gelsomina, il che rende peraltro incomprensibile il significato del titolo. Non si dovrebbe mai giudicare un film da come è doppiato. Visto in lingua originale, Zenobia diventa un'onesta commediola familiare con interpreti decorosi, datata, sì, ma non più della stragrande maggioranza dei film degli anni '30. Un film che ancora riesce a strappare qualche risata ai più piccoli e a far sorridere i grandi, e che ha soprattutto il vantaggio di durare solo un'oretta o poco più. Ollio abdica anch'egli alla sua mimica tradizionale, di cui restano solo alcuni tipici e irresistibili gesti di sconforto nelle gag con l'elefantessa, la cosa migliore del film. Ma nel complesso si riesce a calare in un ruolo lievemente più articolato del solito, quanto meno in termini di sceneggiatura, e a interagire in modo più compiuto con gli altri personaggi. Tra questi ultimi, degna di attenzione tutta cinéphile è Hattie McDaniel, che in Zenobia interpreta il ruolo della solita "bovera negra". Sennonché, di lì a pochi mesi avrebbe trasposto lo stesso identico personaggio nella Mamie di Via col vento (sempre del 1939), con i risultati che sappiamo e che non abbiamo ancora dimenticato.

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