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La valle dei dannati - Il sentiero della vendetta

Regia di Charles T. Barton vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La valle dei dannati - Il sentiero della vendetta

di cherubino
6 stelle

Questo "filmetto" di un'ora, ingenuo a prima vista quasi quanto gli altri della Lone Star interpretati da John Wayne negli anni trenta, convinse invece delle grandi potenzialità dell'attore nel western. "Il grande sentiero" del '30 di Walsh non era bastato a farlo capire, il successo arrivò infine nel '39 quando Ford lo scelse per "Ombre rosse".

 

Il commento breve che avete appena letto lo scrissi qualche mese fa, esattamente il 24 maggio scorso, presentando poi il film, il 6 giugno, tra i tanti di una lunghissima playlist che comprendeva molti di quelli da me visti durante più di otto mesi di "arresti domiciliari" che mi ero inflitto come drastica misura anti-pandemia a partire da fine estate 2020.

Lo arricchii solo del link per vederlo in rete nonchè di un fotogramma con una nota:

 

https://www.youtube.com/watch?v=kidcBLeO0QI

 

Lei è Marsha Hunt, nata nel 1917 (sta per compiere 104 anni).

 

Perchè l'ho rivisto ora?

Lo debbo ad un impegno cui mi chiamò il giorno seguente Marcello del Campo, uno dei più prestigiosi utenti di Film Tv (stranamente non Top User) con questo suo amichevole commento : 

 

"Colgo l'occasione per ricordarti che la bellissima Marsha Hunt (attrice ribelle, lista nera sempre in lotta contro ogni convenzione e limiti), nata nel 1917, ha compiuto 104 anni. Hai il tempo di procurarti il film 'Nessuno sfuggirà' (1944) di André de Toth, girato dal grande esule ungherese con sprezzo del pericolo; film che anticipa il Processo di Norimberga. Marsha Hunt non è mai stata tra le dive imposte dall'establishment del tempo, pure essendo più affascinante di molte di loro, ma ha lasciato il segno in una carriera che è cessata nel 2008! con 116 film al suo attivo.
Solo tu puoi tracciare il suo profilo in un post (playlist) dedicato a lei. Ciao

 

Questa la mia immediata risposta: "Sì Lorenzo, contaci, già ci avevo pensato: al più tardi nel giorno del suo compleanno, non li ha ancora fatti i 104, accadrà il 17 ottobre prossimo, almeno così ho letto. Franco".

Ebbene, mancano meno di due settimane a quel giorno e debbbo ammettere che sono in difficoltà: ho letto parecchio di lei in rete e so bene, ora, che si tratta di una persona degna di grande ammirazione. Ma come attrice purtroppo di suoi film oltre a questo (che girò a vent'anni, agli inizi della sua bella ma tormentatissima carriera) ne ho visto soltanto un altro sinora, un bel noir del '48 diretto da Anthony Mann. Decisamente troppo poco per poter dire di conoscerla.

 

Quando vidi "La valle dei dannati" la prima volta la mia attenzione era rivolta solo a John Wayne, per l'importanza che effettivamente ebbe per lui, come dissi nel commento breve.

Ora l'ho rivisto stando attento soprattutto alla Hunt e... che posso dire?

Il western, sino ad allora, forse non poteva neppure definirsi ancora un "genere"; erano, penso ma potrei sbagliarmi, dei "sottoprodotti" fatti in serie, filmetti di un'ingenuità sconcertante (anche affascinante per certi versi) e di durata appena appena superiore ai 60 minuti che certo interessavano una fascia di pubblico (Wayne ne aveva interpretati decine prima di essere "scoperto" proprio per questa pellicola) ma il livello non era confrontabile con quello medio che già a quel tempo il Cinema aveva raggiunto. 

Per quanto ... questo film era già il remake di un western muto che evidentemente aveva avuto successo e un po' differisce da tanti altri, a ben pensarci. 

Sì, qualcosa di innovativo lo si può trovare proprio nel personaggio femminile, che - pur non avendo molto spazio - si stacca dal banale consueto e diventa centrale anche nel determinare le psicologie dei personaggi maschili che l'attorniano. E Marsha Hunt è indubbiamente all'altezza del compito, con una naturalezza che alla prima visione avevo sottovalutato.

 

Con un po' di trama forse mi spiego meglio:

John Wayne è del Montana e arriva in Wyoming insiema a un amico (venditore di candele senza fortuna) in cerca, dicono, di un posto tranquillo; si lasciano subito coinvolgere, senza gravi conseguenze, in una sparatoria tra cowboys che guidano una mandria e altri che in realtà sono ladri di bestiame. Suo cugino (Craig) è un boss del paese (ha anche una banca, oltre alla mandria di cui sopra; e altro) e vorrebbe aiutarlo come ha promesso allo zio: a "mettere la testa a posto", cioè smetterla di credersi un fantastico giocatore di poker, iniziare seriamente a lavorare (col suo aiuto) e anche decidersi a sposare Brenda (lasciata nel Montana, ma su questo tasto più ancora che sugli altri è inutile insistere). 

Senonchè l'onesto Craig gli presenta Marsha, da lui corteggiata con intenzioni serie. John cambia subito idea: lavorerà per il cugino e poi - visto che gli si consiglia di prender moglie - le dice (dopo pochi minuti) che la sposerebbe ben volentieri. Lei naturalmente ci ride sopra ma la simpatia per quel bel ragazzone è evidente. Craig lo fa cominciare dalla gavetta, come cuoco (con l'amico) dei suoi mandriani, lei però lo raccomanda a Craig (che pure ha capito l'antifona) il quale gli affida un compito di ben maggiore responsabilità: suo rappresentante per condurre una mandria alla vendita e incassare. Qui c'è la parte su cui non mi soffermo (un collaboratore di Craig d'accordo con i ladri, Wayne se la caverà bene); ma il vizio del poker è troppo forte per lui ... Arriverà Craig che, preso il suo posto al tavolo, risolverà tutto alla grande. Wayne ha capito, la lezione gli è servita e se ne sta per ritornare in Montana con la coda tra le gambe ma ecco che arriva Marsha a dirgli che Craig (che a lei non sa dire no su nulla) l'ha perdonato. John e Marsha tornano indietro e si sposeranno (con la benedizione, s'intende, del cugino "santo subito").

 

Caro Lorenzo, farò il possibile in queste due settimane. E di sicurò vedrò "Nessuno sfuggirà" (nonostante i sottotitoli in inglese ♦) e quant'altro la rete mi offra in italiano. Ma certo di Marsha Hunt, grande attrice, saprò ancora troppo poco.

 

 

Un saluto da cherubino, 

4 ottobre 2021

 

Post scriptum di 4 giorni dopo:

Rettifico, con soddisfazione: c'è (una volta tanto) una traduzione automatica dall'inglese all'italiano che mi sembra più che discreta. Mi accingo quindi alla visione con ottimismo.

 

 

(John Wayne e "suo cugino" James Craig)

 

 

 

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