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La corazzata Potëmkin

Regia di Sergej M. Ejzenstejn vedi scheda film

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Thrombeldimbar

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La corazzata Potëmkin

di Thrombeldimbar
9 stelle

Pãlmarîus, manufatto, a quanto pare il più prezioso consultando gli scritti degli esegeti del sacro. Plus ultra nella produzione Ejzenštejniana: il longevo ‘triomphe oculofotopolimerizzatore’ titolato risponde a ‘La Corazzata Potëmkin’, associata alla non facile mission di coglierne la completa perfezione. Essa esprime una tale fruibilità posseditrice, e non è poca, equivalente alla visione ancora oggi desideratamente accessibile.

- Sorprendente, muhtesem! -

Non nego il fatto che, circoscritte "fatiche", debba carezzarle con guanti vellutati di Jacquard in favore dell'importanza storica; ma delle volte tali magnificenze possono recarmi dei fastidi. Es. cento minuti o giù di lì di "Metropolis" sottotitolato in inglese, con relativa colonna sonora ripetitiva e opprimente.

 

A tal proposito il giudizio critico dei fervidi seguaci della dottrina "nerdconvenzionale", si pone superficialmente perentorio e, oserei arguire, in modo e in senso lato precipitevolissimevolmentissimo non sistematico e ‘simmetrico’. Opera magna! Quindi, senza se e senza ma.. Non c'è modo di spiegare così tanta bellezza. È come, facendo tesoro di tale giudizio, [cit. (segue qui sotto evidenziato in grassetto) rielaborata e ampliata da me medisimo, di un atro illustrissimo frammento di recensione del film qui sul forum], odorare aromi celestiali e indescrivibili di muschio. O di banchetti pantagruelici. Al cospetto del party più esclusivo, celebrato nell'esopianeta TRAPPIST-1 da dei Déi più onnipotenti del creato conosciuto. Ma fragranze odorate con polmoni malati dalla ‘pneumonoultramicroscopicsilicovolcanoconiosis’. Il che effettivamente come metrica di paragone, non rende ancora giustizia all'opera.. Tutto quello che si può dire a commento è inadeguato, è come pretendere di descrivere a parole la Gioconda osservandola con occhi bionici geneticamente più sviluppati. Impossibile catturare cotanta bellezza nella sua interezza con il senso della vista, anche se migliorato. O pure un concerto di Mozart con un udito altrettanto modificato, equivalente a quello di un cucciolo di felino alla frequenza di 100.000 Hz. Non ce la possiamo fare..  Bisogna partecipare al rito, viverlo in prima persona.

In mancanza di questo, tentiamo di dire qualcosa a a mò di cavolate.

 

Mi raccomando abbiate un po' di buon senso, formulate teorie autonome. Ipotizzo. Prendo come esempio le automobili d'epoca. Veri gioielli artigianali senza età per molti appassionati. Mezzi di trasporto sorpassati e dalle prestazioni miserrime rapportate alle auto moderne, per gli amanti "tecnologici". Anche se lo scaltro valore intrinseco, ma veritiero, che ne percepiscono è quello di una reale e cospicua somma di denaro che può contenere l'oggetto in sé. Il pensiero "nerdconvenzionale" no: basato su analitiche assolute verità, che ne determinano una vista offuscata con i paraocchi già per partito preso, e solo in particolari circostanze.. Perchè tale pensiero deve integrarsi, di diritto, nella comunità dei ben pensanti. Adesso immaginiamo che l'opera in questione non fosse mai esistita, o meglio, che esista ugualmente ma sotto mentite spoglie, oppurtunatamente rivisionata per l'Anno Domini MMXXll, ma sostanzialmente identica. Diretta e sceneggiata questa volta però da un certo Carlo Vanzina. Ecco, adesso riuscite a immaginarvelo voi il vero giudizio critico "nerdconvenzionale"? Io sì. Già posso percepire sensitivamente, ora, la marea di disapprovazione in risposta a tutto ciò che sto insinuando da parte del Camune di turno che sa di saperne di più.. Purtroppo caro il mio immaginario "bifo" questa è la cruda realtà. E sono della convinzione che le famose parole gridate alla platea da Paolo Villaggio, in arte Fantozzi, nel dettaglio non si discostano poi molto dal concetto stesso che voglio esprimere. Fin dall'era dell'Homo Sapiens l'essere umano è stato soggetto a formulare dei ragionamenti, grosso modo in relazione al suo intelletto, in maniera collettiva, e per motivi per lo più radicati alla sopravvivenza. Circostanze queste plausibili e sensate. Ma il confronto è analogo, anziché sbagliato però, per adottare una filosofia critica non influenzata dai comuni riferimenti di bellezza. Se il 99,9% della comunità di appartenenza del Camune "rappresentante", è in possesso di una determinata cultura in rapporto alla percezione delle cose. Lui di conseguenza non farà altro che seguire il pensiero della massa senza porsi particolari interrogativi. Perchè in primo luogo non è dotato di particolare percezione che "spicca" (trattasi di un Camune comune). Ma l'equo giudizio critico deve sottostare a ben altri parametri. Certo sicuramente più futili, e non legati necessariamente alla sopravvivenza. Ma pur sempre deve sottostare a parametri diversi.. Il genio, infatti, nella sua diversità, detiene un'intelligenza propria e individuale che gli ha permesso nel corso della storia di scoprire cose fin da allora sconosciute.

 

Ora, finalmente in definitiva, io non faccio parte di un'elite di illuminati dal QI altissimo, (la sincerità è d'obbligo alle volte) ma al contrario non voglio neanche negare l'evidenza.. e, a giudicare dalla pochezza dei contenuti, o per meglio affermare inesistente, della maggior parte del credo "nerdconvenzionale" che prova, senza riuscirvi, a descrivere tale luce universalmente divina apparentemente vietata ai comuni mortali. Beh! Qualche dubbio poniamocelo.. La mia quindi non è una sentita critica all'opera, piuttosto al dogmatico metodo di pensiero "nerdconvenzionale". Io il film ce l'ho e me lo tengo stretto, ma dubito che consumerò il dvd come ho fatto con altri, (certo è che paragonato alle ultime produzioni nolaniane/tarantiniane sto parlando di oro colato..). Sì, c'è chi però lo ha consumato, ma quella è la categoria degli appassionati e merita tutto il rispetto.. 

 

Il film: 1905 durante la rivoluzione russa i marinai della corazzata Potëmkin si ribellano per le pessime condizioni di vita che imperversano da tempo.. 

 

Atto I: Uomini e vermi. A bordo della corazzata l'equipaggio protesta per il rancio, la carne che consumano quotidianamente è in putrefazione, larve di mosca campeggiano allegramente al suo interno.. Il valoroso Grigorij Vakulincuk (Aleksandr Antonov) è il primo che si lamenta con i superiori al comando. La carne viene ispezionata dal medico di bordo che ne conferma la commestibilità. l'equipaggio, sdegnato, non accetta simili condizioni ma i comandanti ordinano di fucilare chiunque rifiuti la carne. Molti marinai vengono raggruppati sul ponte in attesa di essere fucilati, come esempio per chi volesse solo osare una insubordinazione.

 

scena

La corazzata Potëmkin (1925): scena

 

Atto II: Dramma sul ponte. I marinai non mostrano rimorso davanti al plotone di esucuzione che indugia agli ordini perentori del comandante. Vakulincuk sprona l'equipaggio con parole di rivolta che da lì a breve avrà luogo in ogni angolo della corazzata. La nave viene conquistata anche se a malincuore, dopo la morte del loro condottiero.. 

 

scena

La corazzata Potëmkin (1925): scena

 

Atto III: Il morto chiama. La corazzata attracca al porto di Odessa e il cadavere di Vakulincuk viene trasportato a terra. Un cartello al collo della salma cita: "Morto per un cucchiaio di minestra", il popolo accorre numeroso inneggiando alla rivoluzione. La polizia zarista deve placare le acque.. 

 

scena

La corazzata Potëmkin (1925): scena

 

Atto IV: Una contro tutte. Sull'ampia scalinata del centro della città marciano i cosacchi armati, sparando senza pietà sul popolo indifeso che straziato subisce l'assalto. Le immagini sono memorabili e "forti", il film mostra tutta la sua straordinaria forza emozionale dovuta ai primissimi piani dei volti del popolo che riflettono tutto l'orrore drammatico dell'atto. I marinai della Potëmkin decidono di far fuoco sui cosacchi, intanto giunge la notizia che una flotta di navi dello zar sta arrivando nel porto per porre fine alla rivolta. 

 

scena

La corazzata Potëmkin (1925): scena

 

Atto V: Una contro tutte. La Potëmkin salpa da Odessa per affrontare la flotta dello zar sapendo di andare incontro a un evitabile destino.. Lascio immaginare il finale a voi. Posso garantire però che resta all'altezza della completa opera. Uno dei film storici che simboleggia una delle non molte "paternità" della settima arte; che necessita, senza ripensamenti, del voto "nerdconvenzionale" d'obbligo. Anzi un ripensamento ce l'ho: tolgo mezza stella perché mi considero un Camune intelligente, ovvero il più "mona" fra tutti i Camuni.

 

8-9/10

 

scena

La corazzata Potëmkin (1925): scena

 

 

 

 

 

 

 

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