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High School

Regia di Frederick Wiseman vedi scheda film

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La recensione su High School

di OGM
8 stelle

L'educazione alla Northeast High School è dialogo aperto, ma non paritario: l'autorità è guida ed esempio, e si propone non come modello da imitare, ma come punto di riferimento per le scelte relative alla propria vita e per le questioni legate alla condotta sociale. In questo documentario la scuola è presentata come una dura palestra di vita, che abitua i suoi allievi ad affrontare le difficoltà operative, decisionali e comportamentali che sono insite nella natura delle cose: l'individuo maturo è colui che sa vivere in maniera equilibrata in un mondo popolato da individui imperfetti, in cui il rapporto col prossimo è segnato da ingiustizie ed incomprensioni, che derivano dalla comune fallibilità morale. Vedere in ogni persona un altro sé è la base della democrazia, in cui il rispetto dei diritti di tutti va di pari passo con l'adesione ad un codice non scritto di regole universalmente condivise. E' in quest'ultimo che si configurano la cultura di un popolo e l'identità di ogni comunità: l'unità significa prendersi per mano e andare insieme, anche se si è diversi, ed indossare, metaforicamente, lo stesso abito, anche se non a tutti può calzare ugualmente bene. L'accordo e l'armonia non sono  fiori spontanei, bensì i frutti di una volontà responsabile: adeguarsi non equivale necessariamente ad una passiva omologazione, perché può essere l'atto positivo con cui ci si viene incontro.  Principi e finalità sono i due capisaldi (a priori e a posteriori) entro cui deve definirsi il nostro agire: il senso delle norme (l'abbigliamento formale per il ballo di fine anno) e la consapevolezza delle conseguenze (i rischi connessi al sesso non protetto) sono i contrassegni del passato e del futuro che la storia del presente deve collegare. Sono queste le imprescindibili testimonianze della continuità del tempo, che invece, nella mente degli adolescenti, troppo spesso si riduce a una successione spezzettata di singoli momenti. 

Le scene di quotidianità scolastica riprese da Frederick Wiseman, pur nella loro eterogenea estemporaneità, contengono, in forma viva e concreta, tutti gli aspetti di questa idea dell'istruzione a tutto tondo, secondo cui l'oggetto della formazione non è, unicamente, la facoltà di pensare e ricordare, bensì la persona per intero, nel suo modo di porgersi (ossia di comunicare e di offrirsi) di fronte alla collettività.

Su Frederick Wiseman

Il documentario, per Wiseman, è la difficile arte di scorgere la realtà là dove essa si annida; l'occhio distratto e lo sguardo superficiale non la colgono, perché non è nell'evidenza, né nella visione di insieme che essa  si esprime. La verità è troppo complessa e preziosa per affidarsi alla prospettiva piatta di un panorama, o all'ordinarietà delle forme codificate. Il suo profilo segue, invece, la geometria saettante delle occhiate di striscio, dei bagliori clandestini che trapelano dalle macchie d'ombra, dai fulmini che spuntano da dietro gli angoli. Wiseman è un reporter del dettaglio rivelatore, che anziché descrivere il mondo, lo spia di sottecchi, sorprendendolo nelle pieghe nascoste, nelle espressioni fugaci tratte dal "fuori onda" degli eventi, catturando al volo quelle perle troppo fini che le maglie di nessuna sceneggiatura scritta potrebbero mai imbrigliare.

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