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L'ultimo gigolò

Regia di George Hickenlooper vedi scheda film

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La recensione su L'ultimo gigolò

di valerioexist
6 stelle

“L’Ultimo Gigolo” (titolo originale “The Man From The Elysian Fields”) di George Hickenlooper è un film del 2001, ma ha quell nonsocchè che lo fa sembrare un film del ‘94/’95 da palinsesto di Rete4. Andy Garcia interpreta uno scrittore fallito di nome Barry Tiller, questo c’ha un figlioletto e una moglie pazza di lui visto che è bravo a fare le porcate sotto alle lenzuola senza guardarla negli occhi. Pure i giornali dicono che è un bravo scrittore, pensate che il Time lo paragona a Hemingway! Peccato che nel paese suo il Time non se lo compra nessuno, e quindi il povero Andy Garcia non vende un libro manco morto. Allora che fa? Oh! Qua servono soldi, il pupo fa un sacco di cacca e servono pannolini, per non parlare di tutto il resto… lui se ne sta davanti al computer a scrivere libri che nessuno si compra e lo considera un lavoro; poi dice “meglio che mi cerco un mestiere vero” ma nessuno glielo da (sospiro di sollievo per il pubblico italiano che scopre che anche all’estero hanno gli stessi problemi). L’ex capoufficio lo manda a fanculo e lui rimane a grattarsi, ma dice alla moglie “no no tranquilla, sto libro che sto a scrive mo venderà un casino! C’ho già il contratto, tranquilla! Stamo apposto!”. Particolarità del film: nel mondo in cui vivono Andy Garcia, la moglie, il figlio, il capoufficio che lo manda a fanculo e tutta la gente presente ne “L’Ultimo Gigolo’” c’è una grossa differenza rispetto al mondo della realtà! Lì la situazione musicale mondiale è ben diversa da quella che conosciamo noi, perché lì non esistono i Rolling Stones, visto che Mick Jagger interpreta un tale signor Fox, ed è anche la voce narrante del film. Capite? Se loro quando vedono Mick Jagger lo scambiano per vecchio signore piacente, vuol dire che non conoscono gli Stones, quindi che per loro non esistono, quindi non esistono tutti i gruppi che ne sono derivati… questa cosa mi ha fatto riflettere! È come pensare che l’Italia in cui si svolgono i film di Natale è un’Italia “uguale” alla nostra per le trasmissioni tv, per i personaggi, per le manie… ma non per i film di Natale… capite? Se mi avete capito siete veramente fichi! Insomma… Mick Jagger è tanto bravo a cantare, a ballare e a fare le linguaccie, ma l’attore è meglio che non lo fa; dice ad Andy Garcia “visto che stai colle toppe al culo vieni a fare la marchetta”, lui dice “oh, tengo famiglia” e Mick Jagger lo tranquillizza “oh, ma mica te le devi scopà tutte ste babbione…”. Così lo manda una sera ad accompagnare una bella ragazza che va all’opera e al teatro sperimentale solo perché sono per beneficenza ma che in realtà le rompono le palle. Diventa così l’amante di questa tizia che, peraltro, è la moglie del premio pulitzer Tobias Alcott (considerato dal novello gigolò un vero genio). Il vecchio non se la fa prendere a male se la moglie si scopa un gigolò, tanto lui è vecchio, però come si incazza quando il gigolò (che non ci scordiamo, era/è un scrittore) gli critica l’ultimo libro in fase di lavorazione. Così nasce ‘sto bel rapporto tra il vecchio scrittore e il giovane gigolò, si mettono a scrivere il libro insieme, anzi, più che altro fa tutto il gigolò Andy Garcia, che nel frattempo trascura la famiglia. Alla fine il vecchio crepa ma il libro viene pubblicato senza fare menzione alcuna del povero Andy Garcia che rosica come un castoro! Ma che deve fa? Li denuncia? Così tutti sapranno che s’è messo a fa la marchetta? Ma tanto la moglie se n’accorge e lo lascia! Mick Jagger invece ha lasciato da anni la professione se non fosse per Mortisia Addams con cui ancora si vede, un giorno però le chiede di sposarlo e di non pagarlo più, ma lei gli sbotta a ridere infaccia! Ah ah ah ah, su dai cantami “Congratulations”. Alla fine Andy Garcia riesce a pubblicare un libro e dopo un po’ di tempo incontra la moglie che, oltre ad averlo letto tutto, se lo fa pure autografare, commossa dal fatto che si parli di lei. Quest’ultima scena mi ha ricordato il finale di “in cerca di Amy” di Kevin Smith. Quindi, che si può dire? È un film scorrevole per un pelo, poteva essere anche molto più tedioso. Mick Jagger non sa recitare affatto ma forse era l’unico motivo per incuriosire la gente a vedersi “L’Ultimo Gigolò”.

Voto: 5++

VL http://tuttattaccato.splinder.com

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