Regia di Radu Mihaileanu vedi scheda film
Opera seconda per Radu Mihaileanu e chiaro omaggio al suo mentore Marco Ferreri. Non siamo di fronte a un capolavoro ma comuqnue a una commedia gradevole e certamente riuscita.
L'opera seconda di Radu Mihaileanu, a quattro anni dal brillante esordio con “Train de Vie”, è un finto documentario, nonché un film nel film, nonché un sentito omaggio al genio del suo mentore Marco Ferreri, venuto a mancare nel 1997 e a cui questo film è dedicato. La storia incede parallela fra Parigi, dove il celebre regista italiano Carlo Ercoli va sottoponendosi a continue visite mediche, e la Repubblica Centrafricana, dove -inizialmente assai controvoglia- i suoi assistenti Marc e Olivier stanno cercando tra mille ostacoli di ogni guisa di reclutare venti pigmei da portare a Parigi per una scena da girare allo Stadio Saint-Denis nel nuovo, imminente lavoro di Ercoli. Ne viene fuori una commedia gradevole (sebbene amarognola) capace di rendere un fidedigno ma allo stesso tempo leggiadro ritratto della società africana agli albori del nuovo millennio. Un'Africa povera e corrotta nella quale per trovare vestigia di disinteressata umanità bisogna inoltrarsi nella giungla. Brillanti anche alcune delle trovate e i dialoghi. Dovendo cercare il pelo nell'uovo a questo lavoro di Mihaileanu, direi che l'autore (che firma anche la sceneggiatura in tandem con Alain-Michel Blanc) si avvicina troppo spesso al pericoloso territorio del didascalico in una non necessaria frenesia di far sempre quadrare il cerchio spiegando tutto per filo e per segno. Un po' un limite di Mihaileanu in genere, aggiungerei, anche all'interno dei suoi lavori più riusciti, sebbene resti un regista i cui film a me comunque piacciono (fatta eccezione per il bolso “La sorgente dell'amore”).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta