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Il diritto di uccidere

Regia di Nicholas Ray vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Il diritto di uccidere

di Carlo Ceruti
8 stelle

Tutto si poggia su Bogart, sui suoi lineamenti duri e sofferenti e sul suo fare che comunica sicurezza e forza, ma solo apparentemente.
Bogart è uno sceneggiatore che una sera ospita una ragazza a casa. Lei se ne va a mezzanotte ma, il giorno dopo, questa viene trovata morta. Bogart diviene allora il principale sospettato della polizia ma pare difficile che un uomo così, apparentemente, quieto e controllato possa aver commesso un delitto, anche perché non c'era un movente. Bogart poi si fidanza con la sua vicina di casa. Lei è innamoratissima ma, pian piano, scopre che Bogart è un uomo nervoso, possessivo e violento. Ma sarà stato mica lui ad uccidere quella ragazza?
Dicevo che il film si poggia su Bogart perché, appunto, lo spettatore s'identifica completamente con la sua fidanzata e segue ed osserva le azioni del primo con gli stessi occhi con cui lo osserva lei. Difatti lo spettatore, inizialmente, è assolutamente certo che Bogart non possa essere l'assassino e s'aspetta un film (per nulla originale tra l'altro) dove il protagonista viene incastrato per un delitto che non ha commesso. Ma, invece, la pellicola prende tutta un'altra piega ed inizia a far sorgere sempre più numerosi e corposi dubbi allo spettatore che finisce anche lui per chiedersi: ma sarà Bogart l'assassino? E questa idea prende sempre più corpo in lui fino al finale. Per questo dico che il film ruota attorno a Bogart ed è dal suo viso che si sviluppa quell'atmosfera tenebrosa e cupa che avvolge tutta la pellicola. Il suo personaggio è un capolavoro d'ambiguità e di mistero. Il suo nervosismo incontrollabile sembra in realtà celare una grande insicurezza, un'enorme fragilità ed un bisogno irrefrenabile di essere amato ed apprezzato. E' un personaggio che riesce a passare dal prendere a pugni un tizio per un insulto alla tenerezza più genuina. Nei suoi occhi accesi e sofferenti, v'è una continua lotta tra il bene ed il male. Direi, quasi, che in lui si celano tutti i misteri dell'animo umano già esaminati da Stevenson ne Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde
Per il resto, la tensione drammatica è eccellente e non fa distogliere mai gli occhi dallo schermo. Il ritmo è serrato e corre sui sempre più continui e numerosi dubbi che arrivano ad affliggere lo spettatore.
Perciò il film oggi non risulta datato ma, secondo me, è più di Bogart che di Ray.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:1 tensione:3

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