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Il mondo nella mia tasca

Regia di Alvin Rakoff vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Il mondo nella mia tasca

di John_Nada1975
6 stelle

Interessante e strano per la possibile genesi, direzione del canadese Alvin Rakoff, e composizione del cast europeo con l'aggiunta di un attore americano già nel 1959 arrivato e dalla grande fama quale Rod Steiger, che fa veramente una favolosa impressione, vedere assieme a Memmo Carotenuto pur in una parte minore, che ovviamente si ridoppia da sè.

Interessante soprattutto per la elaborata, inventiva e dal bello stile lunga sequenza della rapina-agguato-prelievo del mezzo, al furgone blindato per la classica deviazione in una strada secondaria da Wile E. Coyote, sulle Alpi Marittime. Sequenza che poi almeno per ambientazione ritornerà nel disperato e pessimista, molto nero finale, la quale ancora stranamente- ma nessuno fra i vari studiosi melvilliani e del polàr/noir francese mi sembra lo abbia mai scritto, precorre in modi visivi e di uniformi, contenuti scenici, la ben più famosa sequenza della rapina al blindato nel capolavoro "Tutte le ore feriscono, l'ultima uccide"(Le Deuxième Souffle) realizzato negli stessi luoghi marsigliesi e della Costa Azzurra però nel 1966.

Molto bella e di tensione anche l'idea della guardia giurata-autista che riesce a chiudersi nel blindato e lì rimanere nel tragitto chiuso dentro alla roulotte-"guscio", e il modo in cui pur gravemente ferito, riesce a uccidere Ian Bannen.

Si, perché nel ricco cast con Nadja Tiller in quota co-produzione tedesco-occidentale-italofrancese, c'è pure l'attore scozzese.

Un film di rapina dalla buona scrittura(d'altronde proviene dal romanzo di nientemeno che James Hadley Chase, essendogli piuttosto fedele)e tensione, ritmo, giusta durata, e dai personaggi ben descritti e dalle solide motivazioni(spiccano come è ovvio Jean Servais e il cecchino gran tiratore Peter Van Eyck), e destinazioni di vita e per il grande colpo.

Moralista del classico "crimine che alla fine non paga mai", ma comunque bella la chiusa, come si conviene alle convenzioni narrative del cinema, poi se di quel tempo.

Ingiustamente sottostimato e quasi del tutto dimenticato, ma da vedere per ogni esegeta del genere "film di rapina", come il sottoscritto.

Marisa Merlini, Edoardo Nevola, Carlo Giustini allora ancora ben noto attore di bell'aspetto e complemento nel nostro cinema, completano la quota di attori per la parte produttiva italiana.

Musiche di Claude Bolling.

 

John Nada

 

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