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Ricordati di me

Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film

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La recensione su Ricordati di me

di alexio350
8 stelle

Carlo (Fabrizio Bentivoglio) e Giulia (Laura Morante) sono sposati da tempo - con due figli adolescenti - ma il loro rapporto è piuttosto traballante, e la situazione si complica quando lui incontra una ex (Monica Bellucci) e dopo un litigio con un collega decide di abbandonare il lavoro.

 

Sequel ideale de L'ultimo bacio, Ricordati di me fotografa con impietosa verosimiglianza la crisi di una coppia di mezza età e, al contempo, tramite i figli della stessa coppia, le incertezze dei giovani d'oggi, costretti a crescere in un mondo di sogni fabbricati dallo show business e dalla televisione. Carlo e Giulia non comunicano più, se non per rinfacciarsi incomprensioni, frustrazioni e fallimenti. Lui si è stancato della vita impiegatizia e si crogiola nel leggere a una vecchia fiamma un romanzo che non ha mai portato a termine; lei, insegnante, sogna ancora di recitare a teatro, passione che ha dovuto abbandonare ai tempi proprio perché il consorte era troppo geloso. I due figli, adolescenti come tanti, non sono messi meglio, anzi sembrano la copia speculare dei genitori in versione retrodatata: Paolo è insicuro di sé, alle prese con una coetanea che non se lo fila di pezza; Valentina, che gira con un paio di rollerblade per casa, ostenta sicurezza e sogna di sfondare in tv, pronta a compensare la mancanza di talento "fidanzandosi" con le persone giuste. Tecnicamente perfetto, caratterizzato da quello stile sincopato ed incalzante proprio dei primi lavori di Muccino, Ricordati di me inchioda lo spettatore, sbattendogli in faccia - senza retorica, ma con passione autenticamente sentita - i drammi di una famiglia, né meglio né peggio di tante. Questo sfruttando anche, e soprattutto, il talento di due attori di primo ordine come Fabrizio Bentivoglio e Laura Morante, che qui si esprimono ai loro massimi livelli. Detto questo, va fatta un'ultima considerazione: la freddezza con cui questo bellissimo film è stato accolto dalla critica nostrana, è da annoverare tra le ragioni che hanno portato Muccino in America, sul passo di altre poetiche e strade artistiche; e che lo hanno allontanato - come diretta conseguenza - da quelle tematiche e da quel tessuto sociale, dove suo talento non indifferente riusciva ad esprimersi nella maniera migliore, e assolutamente più efficace.

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