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Volesse il cielo!

Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film

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La recensione su Volesse il cielo!

di mm40
2 stelle

Date a Salemme 2001: odissea nello spazio e ve lo trasformerà in una farsetta teatrale napoletana. Dategli un elenco del telefono e parimenti ve lo trasformerà in una farsetta teatrale napoletana. Questo Volesse il cielo è il quarto film scritto, diretto e interpretato da protagonista per Vincenzo Salemme, ma ancora nulla da fare: il comico partenopeo pare non avere nessuna intenzione seria di allontanarsi dagli stereotipi del genere da cui proviene e continua a circondarsi dei soliti amici pronti a servirgli la gag, scimmiottando invano Totò e Peppino. Riecco così Maurizio Casagrande, riecco Biagio Izzo, riecco Tosca D'Aquino (che qui, in una scena, diventa pure bomba sexy) e c'è spazio marginale anche per Rocco Papaleo e Flavio Bucci; manca Carlo Buccirosso, ma la sostanza di fondo varia davvero poco. Equivoci, malintesi e giochi di parole, con una falsissima ambientazione romana (una Roma in cui i nostri personaggi parlano quasi tutti con pesantissima inflessione napoletana) in una falsissima questura che ricorda piuttosto un grande magazzino (ampia, luminosa, moderna, ordinata: insomma, non siamo di sicuro in Italia). A prendere definitivamente le distanza (è sarcastico!) dalla strettissima derivazione napoletana dei suoi lavori, ecco infine che Salemme chiama a partecipare in una scenetta Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro: evidentemente perchè Maradona in quel momento non poteva. Produce Vittorio Cecchi Gori, pensando di andare a colpo sicuro: i lavorucci del team di Salemme, infatti, non costano molto e solitamente rendono discretamente; ma non questa volta. E viene da dirlo: finalmente! E' comunque un incentivo a cambiare qualcosina. Per quanto già una nota positiva in questo senso, in Volesse il cielo può ravvisarsi: infatti dopo un'ernia, la cecità e un infarto Salemme qui per la prima volta non utilizza un espediente ospedaliero come fulcro della sua storia. 3/10.

Sulla trama

L'agente di polizia Massa trova un uomo dentro a un cassonetto; in stato confusionale e privo di memoria e documenti, l'uomo viene condotto al commissariato (dove si innamora di una poliziotta) e poi a casa di Massa, dove comincia una difficile convivenza.

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