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E morì con un felafel in mano

Regia di Richard Lowenstein vedi scheda film

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La recensione su E morì con un felafel in mano

di supadany
6 stelle

VOTO : 6,5.

E’ sempre piacevole confrontarsi, o immergersi, in film come questo, lontani dall’usuale, non solo per le origini (coproduzione italiana (!!), ma sostanza australiana), ma proprio come approccio alle storie, anche se poi magari alla fine non ti lasciano completamente soddisfatto, ma al contempo non mancano di farsi segnalare per un minimo di stupore (ed in questo caso sarebbe proprio il minimo).

Danny (Noah Taylor) è il classico spiantato, che aspira a diventare scrittore, non riesce a trovare l’anima gemella e cambia continuamente coinquilini anche perché gliene capitano di tutti i colori (insomma non è solo colpa sua).

Ad un certo punto, dopo una gamma sconfinata di esperienze di ogni tipo, Danny capisce che è arrivato il momento di sistemare un po’ di cose nella sua vita.

Ispirato al romanzo di John Birmingham, il regista Richard Lowenstein, costruisce un contesto accattivante che si avvale di una gamma di battute efficaci, al servizio di una storia che sfiora il paradosso, risultando felicemente grottesca.

Non mancano poi un sano citazionismo cinematografico ed una curiosa cura per l’ambient, due fattori che rendono ancora più interessante la visione.

Purtroppo però non tutto convince fino in fondo.

Infatti il film parte in quarta, crea un clima suggestivo e strano (anche quasi allucinato), ma poi nella seconda parte funziona meno bene e procede un po’ a strappi, tra cose interessanti ed altre divagazioni non sempre facilmente seguibili.

Insomma alla fine c’è forse un po’ troppa discontinuità, ma nel complesso merita senza dubbio una visione, se non altro per il suo non essere omologato.

E poi gli attori sono bravi (e nemmeno poi così sconosciuti) e la colonna sonora parecchio vivace e variegata, forse pure troppo (ma rispecchia in pieno lo spirito del film).

Interessante, ma riuscito solo in (buona) parte.

Su Richard Lowenstein

VOTO : 6,5.
Il suo operato è forse più interessante che riuscito, fatto sta che riesce nell'impresa di creare un prodotto originale, scostante, ma anche terribilmente originale.

Su Noah Taylor

VOTO : 6,5.
Protagonista efficace ed efficente.

Su Emily Hamilton

VOTO : 6++.
Soddisfacente.

Su Romane Bohringer

VOTO : 6++.
Si fa notare, mi piace!

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