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The Pod Generation

Regia di Sophie Barthes vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su The Pod Generation

di Souther78
10 stelle

Una fessura che getta lo sguardo nel futuro distopico che si prepara a tavolino tramite la massoneria incarnata nel WEF. Apparentemente esagerato, ma in realtà assai più modesto del vero progetto che "le elite" hanno in serbo per i comuni mortali: per quello conviene fare riferimento a Matrix.

Premesso che qualunque film contemporaneo su tematiche così "scottanti" debba essere preso con le tenaglie, e con un fortissimo sospetto di fungere da programmazione predittiva dello spettatore, quest'opera ha l'indubbio merito di porre l'accento su diverse questioni che, nostro malgrado, saranno sempre più all'ordine del giorno, in quanto parte dell'agenda globalista WEF.

 

Inutile cercare chissà quali doti recitative o registiche: qui tutto si gioca sulla morale e sull'intento di denuncia del mondo distopico che si sta profilando all'orizzonte. I protagonisti non brillano per espressività, pur dovendo dare atto che quello maschile sopravanza di misura quella femminile, che risulta odiosa quasi quanto il suo personaggio.

 

Lodevole la capacità di accompagnare note leggere ad altre decisamente più grevi. Intendiamoci: la commedia non è neppure sfiorata, ma qualche ammiccamento qua e là non sfugge. Particolarmente ironiche, le interazioni con le IA, qui messe a nudo nella loro intima natura, e, sembrerebbe, anche nel limite principale, cioè la programmazione. Esattamente come il GPT che già oggi usa termini come "complottista" se provi a chiedere un confronto su questioni "spinose", anche queste IA ripetono la pappardella instillata dai programmatori, finendo per buttare lì considerazioni casuali o volgare propaganda.

 

Abile il lavoro di accostamento tra opposti, per mettere in luce il paradosso "radical-chic": evviva la natura, sì, ma purchè riprodotta artificialmente (ologrammi, aria in bottiglia, embrioni in uova, etc.).

 

Ce lo aveva già anticipato Matrix: il futuro dell'umanità è nella dipendenza dalle macchine per procreare, ma sarà assai peggio di come qui rappresentato, perchè lo scopo dei massoni del WEF è quello di ibridare uomo e IA. Per chi ha familiarità con Star Trek (Roddenberry pure era un massone di alto rango), si tratta dei Borg. Basta guardarsi intorno per capire che sono stati mossi già ben più che i primi passi in quella direzione.

 

Notevolissimo anche lo spunto su governi e corporation, che ovviamente (come già avviene, anche grazie al depauperamento sistematico e deliberato delle finanze pubbliche a favore di multinazionali, come accaduto con quelle del "farmaco" con la scusa del coviddì e del siero magico "gratis", pagato con miliardi dei cittadini, senza nemmeno doverglielo chiedere prima) hanno qui completamente superato e prevaricato i governi locali, fungendo questi ultimi da subordinati. E qui risuonano le parole sentite proprio in questi giorni di gennaio 2024 al WEF riunitosi a Davos, dove l'elite non ha timore ormai di divulgare i propri progetti distopici.

 

Insomma, più che un film, un monito, e di questi tempi dunque un'opera coraggiosa da premiare.

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