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Toxic Skies

Regia di Andrew C. Erin vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Toxic Skies

di Souther78
10 stelle

Film di denuncia con la stessa attrice che, poco prima che uscisse il suo ultimissimo film (di denuncia sul traffico di esseri umani), morirà in circostanze a dir poco "controverse". Da vedere senza dubbio, con la speranza che si accenda qualche neurone e si cominci a far pace col cervello, quando, guardando il cielo lattiginoso, si fa 2 domande.

Anne Heche è morta in un incidente stradale il 12 agosto 2022. Almeno, così dice Wikipedia. E se lo dice Wikipedia... probabilmente è falso. Più precisamente, dicono altre fonti, sarebbe morta a seguito dell'impatto e dell'incendio scaturito dalla sua automobile (una Mini Cooper). Peccato, però, che il video ripreso dall'elicottero mostri la Heche in una barella dei vigili del fuoco mentre viene portata via coperta come si usa con i cadaveri, cioè senza respiratori, flebo, niente. E infatti non muore sul colpo. Però nel video la si vede sollevarsi improvvisamente dalla barella, scoprirsi il volto, mettersi seduta e cercare di fuggire, venendo però trattenuta. Poi l'arrivo in ospedale... dove risulta incosciente e, grazie alla bella legge californiana, dichiarata la morte cerebrale in quattro e quattr'otto, staccate le macchine che la tenevano in vita, viene smembrata, elargita a fortunati ricevitori di trapianto, e fine della favola. L'ultimo film che ha realizzato parla di traffico di esseri umani. Sì, proprio quella vicenda tanto chiacchierata perchè, anche dopo il recente scandalo Epstein, ha visto coinvolti nomi illustri fra i quali Clinton, Bill Gates, reali inglesi, etc. Quindi, dopo Toxic Skies, di nuovo la Heche tornava a occuparsi di questioni scottanti. Ma, direte voi, in fondo sono cose che capitano... del resto non è forse morta in un tragico incidente pure Lady Diana? E non è morto in un tragico incidente sulle colline hollywoodiane pure Paul Walker? E perchè mai uno dovrebbe insospettirsi, se una Porsche da gara guidata da un pilota esperto su strade deserte e conosciute a menadito sbanda e si incendia all'istante come nei migliori action movie? Così, perchè ci si dovrebbe insospettire, se la Heche prima di mettersi al volante era stata con un gallerista suo amico, scattandosi selfie in allegria, era stata vista andar via in ottima salute, non ubriaca (in pieno giorno!), e però poco dopo prima va a sbattere contro un palazzo, poi, prima ancora che la tirino fuori dall'auto, fa retromarcia, scappa via... e finisce poi contro un altro palazzo non proprio dietro l'angolo... per poi esser portata via come un cadavere, mentre era così arzilla da voler scappare... Insomma, crediamoci, dai, così facciamo quelli omologati che non osano porsi domande.

 

Soprattutto, chiamiamo "fantascienza" un film che tratta di un fenomeno quotidianamente osservabile, cioè le scie chimiche. Negli anni, figuri come il buon Renzi hanno insegnato, denigrando chi si preoccupava del problema, che esso esiste eccome. Del resto, pare che non ci possano essere molti dubbi sul fatto che dagli aerei, ormai da decenni, si producano delle vere e proprie formazioni nuvolose (lattiginose) che sono in grado di oscurare perfino il sole. La controversia, semmai, riguarda l'interpretazione delle stesse: chi è "complottista" dice che sono scie non prodotte naturalmente dai motori a getto, bensì deliberatamente realizzate. Chi è pecor... ehm... cieco fideista delle "versioni ufficiali" afferma che non c'è nulla di occulto: sono banali scie di condensazione. Facciamo finta che lo siano, e sorvoliamo sul fatto che quelle scie, fino agli anni '90, apparivano e sparivano, mentre dopo quel periodo hanno cominciato a restare per ore nel cielo. Resta però da comprendere per quale ragione i fideisti si facciano andar bene l'esistenza di scie che oscurano il sole, e mentre si fanno lasciare a piedi da sindaci tipo sala ("s" minuscola per sottolineare il personaggio) per l'ossessione della cioddue, se ne strafottano di non avere nemmeno più accesso al sole per via di aerei che fanno letteralmente il "bello e cattivo tempo".

 

Questo film è fantascienza, dice Filmtv. Però la legge italiana che prevedeva una disciplina delle operazioni di geoingegneria, fatta e poi abrogata dopo anni, non era fantascienza. Verrebbe da chiedersi, dunque, perchè mai sarebbe stata pensata e poi approvata una legge per fare qualcosa che... non esisterebbe. Oppure che, se esiste e viene fatto alla luce del sole, verrebbe quindi oggi fatto senza alcuna norma di riferimento. Come a dire: per guidare un motorino devi avere patente, targa e assicurazione, ma per intervenire sul clima e l'atmosfera... fai un po' come ti pare! Va bene, crediamo anche a questo... tanto ormai la testa in cima al collo è un mero elemento decorativo o per affiggerci le mascherelle.

 

Inquadrando il film nel contesto di cui sopra, si può ben vedere che, più che nella fantascienza, rientra in un filone di denuncia malcelata, che si spinge fino al limite del consentito, prima che scattino gli "allarmi rossi". Forse che l'ultimo film della Heche quella soglia l'abbia superata? Sta di fatto che, benchè questo film non sia certamente un capolavoro della cinematografia contemporanea, DEVE essere visto per farsi un'idea tutt'altro che approssimativa di qualcosa che riguarda tutti. Sorvolando su certe drammatizzazioni e licenze narrative, gli eventi narrati sono - purtroppo - tutt'altro che di fantasia.

 

Venendo agli aspetti più squisitamente tecnici dell'opera, il cast, a parte la sua protagonista, è di scarsa fama e in effetti si può ben ipotizzare che il budget limitato non abbia consentito di strafare. I risultati si vedono, e lasciano alquanto a desiderare. Sicuramente non sarà la prestazione attoriale a rimanere impressa dopo la visione. Al contrario, la storia è discretamente avvincente e la suspance è costruita bene: la sceneggiatura, pur non brillando per originalità, ricalca in modo convincente i classici stilemi del suo genere. In poche parole, non manca la tecnica, ma sicuramente non si può parlare di arte in questo caso.

 

Certo non manca la morale, che dal punto di vista di chi scrive, è sufficiente a colmare lacune non enormi, ma comunque presenti. Di sicuro il giudizio conclusivo sull'opera risentirà della predisposizione dello spettatore: se vogliamo credere che sia una mera astrazione fantascientifica, allora la relativa mancanza di originalità nella narrazione, la mediocrità di una parte del cast e l'assenza di chissà quali colpi di scena peseranno in modo irrimediabile. Se, al contrario, si guarda al film come una rivelazione/denuncia, si sarà certo inclini a perdonarne le debolezze, a favore dell'impegno e del potenziale divulgativo.

 

Una considerazione finale: è curioso che questo film sia pressochè introvabile, nonostante la presenza di un'attrice di spicco e una qualità che lo colloca non certo nell'Olimpo cinematografico, ma comunque parecchio meglio di parecchi film, che, invece, si vedono, sentono e distribuiscono molto molto molto di più. Coincidenze? Già...

 

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