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Strada sbarrata

Regia di William Wyler vedi scheda film

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La recensione su Strada sbarrata

di luisasalvi
8 stelle

Martin "Baby Face" (Bogart), divenuto pericoloso e ricercato gangster omicida, torna al vicolo ("vicolo cieco", Dead End nel titolo originale) dell'East Side di New York dove era nato e cresciuto, misero ambiente di casupole su cui ora si affacciano eleganti condomini che rendono vistosa la differenza di censo e di vita e quindi di "principi" morali. L'ambiente è ricostruito in studio, ma con qualche confusione Wyler riesce a rendere abbastanza bene il contrasto stridente fra i due ambienti contrapposti e affiancati, e gli aspetti diversi dei loro abitanti: moralista perbenista e rigidamente intollerante dei ricchi (il fratello di un giudice detta legge e chiede punizioni esemplari per i ragazzini della strada), strafottente e violento nei ragazzini di strada. Dave era stato compagno di Martin: erano i due più capaci, ma hanno scelto strade opposte, entrambe estreme, di violenza senza scrupoli Martin, di scrupoloso impegno civile Dave, che è riuscito a diventare architetto ma continua una vita di stenti e di poche commesse, mentre sogna di poter abbattere le misere casupole e costruire case civili in cui la vita sia dignitosa e consenta la rigenerazione dei suoi abitanti, secondo un ideale di ricostruzione civile e sociale tipica del New Deal (anche nel contemporaneo L'incendio di Chicago il protagonista, avvocato di scarso successo perché idealista, sogna di ricostruire i bassifondi di Chicago per eliminarne la malavita, nella comune illusione che basti ricostruire per cambiare la società). Dave è affascinato da Kay, bella ragazza ambiziosa e decisa ad abbandonare la vita del vicolo a qualunque costo, come amante di un ricco che lei non ama; ma ammira Drina, che affronta coraggiosamente le difficoltà della miseria, lavorando molto e dedicandosi a Tommy, il suo giovane fratello che si lascia trascinare dai compagni di strada in piccole imprese violente o illegali. Martin osserva con nostalgia la vita di quei ragazzi (che era stata la sua), e insegna loro a non rispettare il loro codice d'onore, a ingannare, usare il coltello, agire senza scrupoli pur di vincere. Tommy lo ascolta, partecipa ai maltrattamenti di un ragazzino benestante piuttosto odioso, poi ne ferisce il padre che lo aveva preso e che minacciava di farlo arrestare. Dave ordina a Martin di andarsene e minaccia, se lui rifiuta, di denunciarlo; lui lo accoltella e lo fa gettare in acqua, ma Dave si salva, lo insegue elo uccide, ricavandone la ricca taglia che lo aiuterà a soccorrere Drina e far difendere Tommy da un buon avvocato.

Martin è la figura più negativa interpretata da Bogart, che tuttavia riesce a dargli una ricca umanità di nostalgie, di caparbia ostinazione nel voler mantenere la propria scelta di cattiveria che gli ha dato molto denaro ma solitudine e vuoto sentimentale, che ora cerca di colmare rischiando la vita per venire a cercare la madre e il suo primo amore; ma la madre, disgustata delle sue scelte criminali che hanno reso difficile la vita sua e degli altri figli, lo allontana a schiaffi e gli augura di morire, anche se piange disperata sia nel farlo sia poi, alla sua morte; l'innamorata è diventata prostituta e onestamente lo dice a Martin, e questi, con un moralismo spregevole in un uomo che ha fatto una scelta di vita ben peggiore, la lascia freddamente, dandole del denaro; lei, pur chiaramente ancora molto innamorata, accetta il denaro e, forse per automortificazione, gliene chiede invano dell'altro. Ma anche questi episodi sono trattati con pudore, senza enfasi, per niente "melodrammatici" (Mereghetti).

Esaltato a suo tempo per l'impegno sociale, oggi viene svalutato, ma a me pare un ottimo film, misurato, attento alle sfumature psicologiche dei vari personaggi che reagiscono diversamente alla situazione di miseria del vicolo, compresi i poliziotti che simpatizzano per i ragazzini che pur devono arrestare per ordini superiori; decisamente sgradevole la famiglia benpensante, vista con gli occhi del vicolo, in cui appaiono sprezzanti intrusi; ma il padre che vuole far punire Tommy spiega la propria severità con parole tipiche dei benpensanti di ogni epoca e di ogni paese, anche se è proposta con occhio critico che può farla sembrare esagerata. Del resto, anche qui come nei film precedenti Wyler ripropone il difficile equilibrio fra severità e comprensione, soprattutto in Dave, che finisce per uccidere Martin pur essendo contrario alla violenza e che convince severamente Tommy a costituirsi per pagare e rinascere in regola, correggendo l'eccessiva tolleranza di Drina.

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