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Una morte di troppo

Regia di Claude Chabrol vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una morte di troppo

di zombi
8 stelle

mr. chabrol dopo "volto segreto-masques" colpisce di nuovo. un bellissimo inedito fresco fresco. rigorosamente in lingua originale sottotitolato ed è la sagra del godimento. ci si ritrova catapultati in una bella festicciola nel parco di una di quelle belle ville campagnole a cui il vecchio gufo ci ha abituati. poco dopo mi è sembrato di essere né "in the mouth of madness" del buon caro vecchio john carpenter o anche all'inizio del dignitoso "Dagon" di stuart gordon.
una città di mostri dalle sembianze umane dove tutto ruota intorno agli affarucoli sporchi di tre loschi figuri, di cui tutti san tutto e nella migliore delle ipotesi ignorano il grosso degli intrighi.
una vecchia casa, un terreno appetibile, affari immobiliari,una donna malata e inferma col figlio. chi troppo vuole nulla stringe e alla fine i cattivi impazziscono o muoiono.
nessuno è puro tanto meno l'ispettore di polizia giudiziaria lavardin, ma l'ispettore è stanco di essere preso per i fondelli per fare una lavoro di merda pagato una miseria e otterrà ciò che vuole con ogni mezzo.
è abituato ad avere a che fare con gente senza scrupoli e saprà chiudere un occhio quando lo riterrà "giusto".
daltronde attaccare per difendersi è una cosa che fa parte del mondo animale e l'uomo è indubbiamente un animale.
"se volete la guerra avrete la guerra" sussurra tra i denti louis a quel porco di morasseau e in guerra si sa che nonostante le bombe diventino sempre più "intelligenti" va sempre a finire che una scuola o un autobus carico di donne, vecchi e bambini rientrano alla fine nel numero di vittime calcolate.
questo lavardin lo sa, daltronde non è un mostro, è un uomo che conosce tante varietà di mostri e trovandosi di fronte ad un giovane molto confuso non può che soprassedere...
al solito belle le musiche di matthieu chabrol e azzeccate per il teatrino che claude chabrol mette in atto.
gli attori poi sono tutti da incorniciare e mettere al louvre o alla cinematheque française assaporati senza doppiaggio sono come un buon pasto accompagnato da un ottimo vino.
il gusto della vita

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