Espandi menu
cerca
Son of the Macho Dancer

Regia di Joel Lamangan vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 316
  • Post 214
  • Recensioni 6406
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Son of the Macho Dancer

di alan smithee
4 stelle

locandina

Son of the Macho Dancer (2021): locandina

FAR EAST FESTIVAL 23 - COMPETITION

Inno ha 19 anni e viene introdotto nel mondo degli spogliarellisti su incitazione della madre, devastata dai maltrattamenti che tutta la famiglia è costretta a subire da un capofamiglia tossicodipendente ed alcolista.

Il ragazzo verrà presto notato da una prosperosa maliarda (la interpreta l'attrice premiata a Cannes di Mà Rosa di Brillante Mendoza, ovvero Jaclyn Jose, qui impegnata nei panni di una facoltosa e rispettata organizzatrice di festini a favore di ricchi clienti), al punto da venir subito introdotto tra i prescelti, saltando la lunga gavetta nei bar a svendersi per poca mancia extra.

In quel contesto, tuttavia, il ragazzo si troverà non meno costretto a scendere a pesanti compromessi, schiavo del denaro e dei compensi tratti direttamente dal suo corpo giovane ed ambito. Testimone di un brutale omicidio di un collega, per Inno si prospetterà una vera odissea di vita prima di riuscire ad uscire dalle maglie avvolgenti e senza uscita di quel mondo senza via d'uscita.

scena

Son of the Macho Dancer (2021): scena

scena

Son of the Macho Dancer (2021): scena

Diretto dal prolifico regista filippino Joel Lamangan, Son of a macho dancer è una sorta di attualizzazione/omaggio al noto film del connazionale Lino Brocka, ovvero Macho Dancer del 1988, in cui Lamangan ha cura di riproporre l'allora attore protagonista, Allan Paule, affidandogli stavolta il ruolo controverso del devastato padre del protagonista.

Ne scaturisce quasi un aggiornamento del film di Brocka, che tuttavia si perde in situazioni da dejà vu che non risultano affatto originali o innovative, ma pedisseque riproposizioni di tante altre narrazioni che hanno caratterizzato la storia del cinema queer. 

Una certa ostentazione di nudi integrali non aiuta più di tanto a rendere genuina una storia che pare una ripetitiva replica di argomenti già trattati in modo più esaustivo e tecnicamente convincente altrove, finendo per imboccare la strada del melodramma eccessivamente ricattatorio e forzatamente melodrammatico.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati