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Da parte degli amici: firmato mafia!

Regia di Yves Boisset vedi scheda film

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La recensione su Da parte degli amici: firmato mafia!

di degoffro
6 stelle

Polar essenziale e senza fronzoli, ma anche improbabile e sbrigativo, eppure assai divertente, mai noioso. I primi venti minuti non lasciano tregua, con un'esecuzione dietro l'altra. Un uomo fugge disperato, inseguito da una vettura. Si rifugia in un bar che viene fatto esplodere. Una coppia viene sorpresa a letto e brutalmente trucidata. Lucien Orsini, esponente di spicco nella città di Marsiglia ed in procinto di portare a termine un grosso affare immobiliare, è ucciso a bruciapelo da un sicario. Lo stesso killer Di Fusco, interpretato dall'ex Maciste Gordon Mitchell, ammazza Mark Orsini, al funerale del fratello. Identica sorte attenderebbe il terzo fratello Orsini, Louis che viva a Bangkok, ma l'infallibile sicario questa volta sbaglia bersaglio e gli uccide la moglie. Da qui in avanti inizierà la tremenda vendetta di Louis, costretto a subire anche l'omicidio della figlioletta. Dietro tutte queste uccisioni la mano del potente e corrotto agente immobiliare Forestier, candidato alle elezioni, allevatore di insoliti animali domestici (avvoltoi!!!) e deciso a liberarsi della pericolosa concorrenza degli Orsini per portare a termine in solitaria i suoi loschi e redditizi affari. Nulla di nuovo sotto il sole del poliziesco francese, ma "Le saut de l'ange" (sul titolo italiano il silenzio è d'obbligo) mantiene le promesse regalando uno spettacolo incisivo, veloce e robusto, con buone sequenze d'azione, una certa esibita violenza (il killer Di Fusco costretto a parlare sotto la minaccia di un aggressivo e velenosissimo cobra o la duplice esecuzione di Alvarez, accoltellato senza pietà prima in casa sua, poi sul letto dell'ospedale), una discreta dose di ironia (la simpatica sequenza in cui uno dei due killer, al servizio di Orsini, cerca di cambiarsi rapidamente d'abito con la giovane ed imbarazzata cuoca di un ristorante orientale gestito da un suo parente, sperando invano di sfuggire ai suoi inseguitori). Da ricordare poi almeno due battute su tutte: "Mi dica lei che ne pensa della vedova Orsini" chiede con serietà il commissario di polizia all'agente dell'F.B.I. Mason il quale molto serafico risponde: "Ha due belle tette!". "E' la rivoltella di Mark: se ti serve prendila!" dice la vedova Orsini al cognato Louis, giunto da Bangkok per regolare i conti e che replica ironico: "Grazie: è la mia parte dell'eredità?" Certo alcuni personaggi fanno piuttosto sorridere (i due implacabili killer orientali, vestiti in modo identico ed impeccabile, spietati nelle loro azioni), la trama non ha sorprese, i personaggi sono monodimensionali e la resa dei conti tra Orsini e Forestier è elementare (il modo acrobatico in cui Orsini entra nel bunker di Forestier decisamente esilarante, ma d'effetto il volo di Forestier dal balcone direttamente sul grande schermo del drive-in). Non nuovo ma sempre utile il discorso sulle diverse, pericolose connivenze tra politica, edilizia, forze dell'ordine, costrette a "camminare sulle uova", perché "uno sbaglio e vi trasferiscono": "Avanti cambiate il sistema, cambiate la società e cambierà anche la polizia!" sbotta ad un certo punto il commissario. Senta Berger, pur alle prese con un personaggio convenzionale dal destino segnato (la consueta donna in cerca di fama, potere, successo e ricchezza) è di una bellezza sfolgorante e il suo addio all'arrogante e viscido amante Forestier non si dimentica: "Vuoi davvero lasciarmi?" domanda l'uomo. "Diciamo che ti precedo" afferma sconsolata la donna. Il grande Sterling Heyden e Jean Yanne si calano con estrema efficacia e disinvoltura nei rispettivi ruoli. Molto bello il finale con il protagonista che, dopo avere portato a termine la sua vendetta ma ferito mortalmente dall'amico Mason, solo e senza futuro, si lascia morire immergendosi nelle acque del mare di Marsiglia, mentre il sole che sta per sorgere annuncia l'alba di un nuovo giorno. Tratto da un romanzo di Bernard-Paul Lallier.
Voto: 6 e mezzo.

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