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Knocking

Regia di Frida Kempff vedi scheda film

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La recensione su Knocking

di undying
10 stelle

Esordio di rara bellezza per una regista in grado di rendere interessante una sceneggiatura limitata e tutto sommato essenziale. Frutto anche della potente cinematografia di Hannes Krantz e di una protagonista che è lei stessa il film: Cecila Milocco.


locandina

Knocking (2021): locandina

 

Svezia. Non sappiamo perché è rinchiusa in un istituto psichiatrico. Né come sia andata a finire la relazione sentimentale con la sua ex compagna, forse causa del suo stato clinico, che vediamo allontanarsi per l'ultima volta - nei ricordi di Molly (Cecilia Milocco) - mentre in una spiaggia si dirige verso il mare, immergendosi in acqua. Sappiamo però che ora Molly vuole uscire da quella gabbia, che "adesso sta bene" e intende tornare a vivere, da qualche parte là fuori. Dopo aver rassicurato il medico, che gli prescrive una ricetta di psicofarmaci, si trasferisce ad abitare in un modesto appartamento di una zona periferica. Durante il trasloco rimane colpita da una scritta - "Help me" - che appare su una parete del condominio e dalla presenza di soli uomini residenti. La prima notte, alcuni colpi alla parete le suggeriscono di bussare al piano di sopra per chiedere all'inquilino i motivi di quei rumori, ottenendo una risposta deludente. Il vicino infatti non sta facendo nessuna attività e, cosa peggiore, nessun altro nel palazzo ha sentito nulla. Eppure, i rumori continuano. Forse sono segnali in codice Morse, forse qualcuno ha bisogno d'aiuto. Molly ne è certa: dalla bocchetta di ventilazione del bagno la notte seguente avverte chiaramente lamenti e pianti. Una donna ha bisogno di essere soccorsa. Sempre più sicura delle sue idee, dopo aver assistito a una lite tra una coppia con la ragazza spinta a forza nel palazzo, chiama il 112. Il sopralluogo della polizia non rileva nulla di anormale. Ma i botti, i singhiozzi e i lamenti, quella notte ricominciano a farsi sentire. Si rivolge di nuovo alla polizia, che le intima di smettere di chiamare il 112 o le verrà tagliata la linea telefonica. Molly aggredisce i coinquilini, decisa ad entrare in casa di quello che ritiene maltrattare una probabile prigioniera. Riportata a forza nell'istituito psichiatrico, evade. Una cosa sola è probabile: qualcuno ha davvero bisogno d'aiuto. Ma chi esattamente?

 

"Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini."

(Alda Merini)

 

"Qualcuno si prenderà cura di te."

 

Cecilia Milocco

Knocking (2021): Cecilia Milocco

 

Da un romanzo di Johan Theorin, Emma Broström scrive una sintetica sceneggiatura. La trama è tutta lì: colpi alle pareti, sussurri, pianti. E una donna sola e incerta della sua sanità metale, resa in maniera realistica e memorabile dalla strepitosa Cecilia Milocco, attrice in grado di far accapponare la pelle per quanto immersa in un apparente stato di follia che sembra essere la causa prima di quel che (forse) non sta accadendo. No, non è un horror. Knocking non ci offre la solita storia di fantasmi, spettri o serial killer. Ben peggio: focalizza l'attenzione sul volto distorto della protagonista, sulle sue lacrime, i suoi sguardi allucinati, la sua sofferenza. Una donna sola, abbandonata e non creduta, anzi: ritenuta pazza. Se la storia è del tutto sintetica, il film è invece estremamente complesso. La regista Frida Kempff, all'esaltante opera prima che ha elettrizzato la kermesse del "Midnight Sundance Film Festival", realizza un lungometraggio emozionante facendo ricorso a una tecnica geniale, con riprese empatiche, frutto dell'eccezionale lavoro cinematografico di Hannes Krantz: carrelli, soggettive vertiginose (una effettuata con GoPro fissata anteriormente alla protagonista, mentre corre invasata sui pianerottoli del condominio), piano sequenza e punti di vista sbilenchi ed obliqui, come riflesso di una percezione distorta, forse davvero elucubrazione di una mente malata. Il tono della fotografia si adatta al messaggio da trasmettere, con colori soffusi, luci arancioni, gialle, tiepide.

 

Cecilia Milocco

Knocking (2021): Cecilia Milocco

 

C'è di mezzo l'influsso di Polanski, si sente, si respira nell'aria: il complotto dei vicini, il delirio (delirio?) di un'inquilina e palazzi limitrofi dal look spettrale e disumano, strutturati come enormi alveari, inquadrati di notte, con sagome geometriche irreali. Knocking è un film che racconta sensazioni e stati d'animo per immagini, che trasmette emozioni al di là dei dialoghi (rarefatti, intervallati da lunghi silenzi e da rumori ambientali angoscianti). Un film girato in tempi brevi, con un budget irrisorio e basato su un soggetto che avrebbe potuto adattarsi a un cortometraggio. Eppure il risultato sullo schermo è così potente, così suggestivo. Risultato che è espressione di un'artista che conosce il linguaggio cinematografico nel dettaglio e quindi sa ben dialogare per immagini. Knocking non è adatto per chi vuole vedere un horror, benchè faccia soffrire per tutta la durata del tempo in quanto impossibilitati a porgere una carezza, un abbraccio, una parola di conforto alla sconsolata protagonista. Non è un horror, non è un thriller, ma è cinema puro. Knocking è Cecilia Milocco stessa, perché il film nasce, cresce, si sviluppa e muore con lei. Opportunamente lasciata libera di esprimersi con il linguaggio del corpo e, soprattutto, con le espressioni del volto. La battaglia femminista di Frida Kempff, che non a caso mette in scena il tormento di una "donna" circondata da uomini disprezzanti e dubbiosi sulle sue affermazioni, è lecita e comprensibile. E nonostante alcuni enigmi non trovino spiegazione, nonostante tanti punti restino solo interrogativi, il finale contribuisce a far spiccare ancora più in alto questo esordio in regia, che sostanzialmente è un vero e proprio "evento" cinematografico.

 

Cecilia Milocco

Knocking (2021): Cecilia Milocco

 

"L’arte può rappresentare la follia, ma soprattutto l’arte presenta la follia."
(Maurizio Cattelan)

 

You don't own me (Dusty Springfield)

 

Trailer 

 

F.P. 17/11/2021 - Versione visionata in lingua svedese (durata: 78'27") / Data del rilascio (Svezia): 05/11/2021

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