Regia di Massimo Dallamano vedi scheda film
Discreto "poliziottesco". Dopo l'assassinio della moglie da parte del "Marsigliese", spietato criminale, un commissario di polizia di ottiene l'incarico di formare, addestrare e dirigere una squadra di poliziotti che operano in borghese ed al limite della legalità. Tale squadra, si troverà ben presto a combattere contro la banda dello stesso "Marsigliese", che ricatta la città con diverse cariche di esplosivo piazzate in località molto frequentate. Le sequenze di azione - inseguimenti, sparatorie sanguinose - sono quelle che troviamo in ogni film del medesimo genere; buona la caratterizzazione dei personaggi. Alcuni sono stereotipati - il poliziotto che trova troppo stretti i limiti della legge; il criminale avido, spietato e manipolatore; altri meno - la compagna di uno dei banditi, loro complice suo malgrado, ed infine vittima. L'ambientazione è la città di Torino. La particolarità del film è insita nelle modalità operative dei criminali, che fanno propria l'azione stragista di matrice politica mietendo vittime innocenti con esplosioni. Il film pone l'accento sulle conseguenze degli attentati : persone comuni uccise, dolore dei superstiti, devastazioni, lo sgomento dell'opinione pubblica. Come è consueto per molti poliziotteschi, la colonna sonora è vivace e godibile.
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