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Un altro mondo

Regia di Stéphane Brizé vedi scheda film

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La recensione su Un altro mondo

di Mulligan71
8 stelle

Il cinema di Brizé ha quel cuore raro, quello che batte sempre dalla parte del giusto. Il suo è un cinema estremamente necessario, internazionalista prima che internazionale, e, Dio lo benedica, fa quel cinema che oggi non fa quasi più nessuno, se si eccettuano i maestri Ken Loach o i Dardenne. La sua "trilogia" sul lavoro, inziata nel 2015, con "La Legge Del Mercato", proseguita nel 2018 con il furioso "In Guerra" e conclusa (?) oggi con questo "Un Altro Mondo", mette a nudo il mostro del capitalismo moderno e lo fa penetrandovi all'interno, distruggendone le strutture vitali. Ancora il suo attore feticcio, quell'attore enorme che è Vincent Lindon (il loro Volontè, in qualche modo) e ancora una storia sul mondo dell'industria, questa volta, rispetto a "In Guerra", vista dalla cima, o quasi, di un direttore di fabbrica costretto a tagliare posti di lavoro. Un uomo di medio alta borghesia, ovviamente, che ha sacrificato anche la famiglia per il suo lavoro, implosa sulle sue assenze, con un figlio alla deriva e una moglie lasciata in balìa della solitudine. In una sola ora e mezza, evviva!, Brizé ci porta al cuore delle cose, in un film certamente molto parlato, ma mai con una parola in più o in meno, e soprattutto, girato a misura di volti, che dicono tutto e feriscono e fanno male. Un film umanista, nonostante cravatte, riunioni e video call. Una vita che lentamente si spezza, irrimediabilmente piegata dal volere del capitale, di Wall Street, dei bilanci e di gente che definisce i licenziamenti, "tagliare il grasso in eccesso". Un'opera in apparenza calma, che è tutta negli occhi degli attori, strepitosi, capacissima di farci sentire tutte le lotte interiori dei protagonisti, tutta l'assurdità di una situazione che viviamo (o vediamo) ogni giorno. Una grande lezione morale, prima di tutto, che, dispiace dirlo, solo i francesi sanno ancora fare senza buttarla in macchietta come, troppo spesso, capita qui da noi, sempre che si abbia voglia di affrontare l'argomento. A suo modo, un film devastante. Molto bello. 

 

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