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Simple Women

Regia di Chiara Malta vedi scheda film

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La recensione su Simple Women

di alan smithee
5 stelle

TFF 37 - FESTA MOBILE

Federica è una regista che presta servizio per la televisione vaticana, che sin da ragazzina, sofferente di improvvise crisi epilettiche, ha scoperto l'amore per il cinema grazie ad un film americano indipendente di Hal Hartley, Uomini semplici.

La donna non può dimenticare la sua folgorazione adolescenziale provata in virtù della interpretazione particolarmente intensa di una delle protagoniste, resa con sensibile partecipazione dall'attrice Elina Lowensohn, pure lei affetta nel film da tale disturbo neurologico.

L'incontro fortuito tra le due, suggella il sogno della regista di girare un film incentrato sulla vita stessa dell'attrice rumena, incentrata in epoca di piena dittatura da parte di Ceusescu.

Le riprese, tuttavia, sono soggette a mille difficoltà ed imprevisti, fino a mettere a repentaglio l'idillio che pareva inossidabile tra la giovane cineasta e la famosa attrice; ma saranno proprio queste difficoltà ed incomprensioni a favorire la maturazione più compiuta del progetto, che in qualche modo finirà per unire due autobiografie in una unica, incentrata appunto su due "donne semplici" ma anche complesse da intercettare.

Curioso e sin ambizioso progetto della regista Chiara Malta, che racchiude al suo interno qualche innegabile tracci autobiografica ed una intesa predisposizione a raccontarci sprazzi di intimità casalinghe che i ricordi legati all'infanzia così bene preservano nel tempo.

Di fatto il film presenta come due dimensioni opposte a tratti difficili da legare assieme: la cornice familiare del passato, molto riuscita, e quella del presente legata alla realizzazione dello strambo progetto cinematografico. 

Le due parti a volte stridono ad accostarsi ed alternarsi, mettendo a repentaglio la dinamica narrativa.

Ma l'argomento di questa insolita co-produzione italo-rumena, è originale, bizzarro, ed Elina Lowensohn ha il carisma e la prestanza caratteriale e fisica per permettersi il lusso di fare se stessa in un ruolo alternativo al proprio status di attrice. Le tiene testa con credibilità e piglio, una motivata Jasmine Trinca.

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