Regia di Camillo Teti vedi scheda film
Sinceramente credevo peggio per questa fatica diretta da Camillo Teti (solitamente produttore) su soggetto di Giuliano Carnimeo (regista di vari film di genere tra i quali la serie western “Sartana” e lo spaghetti thriller “Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer”) e sceneggiatura del veterano Ernesto Gastaldi, e invece – tutto sommato – ne viene fuori qualcosa di presentabile. Lo script non cerca di interpretare i delitti del mostro di Firenze (contrariamente a quanto si voglia far credere con i titoli di coda), ma sfrutta i fatti di cronaca per intessere una trama gialla, senza risolvere l’enigma. Ci sono cadute di ritmo, ma anche momenti buoni (penso alla sequenza del penultimo omicidio o a quella in cui viene trovato il cadavere del barista) e una scena altamente cruenta in cui si mostrano in PP le mutilazioni inferte dal killer sul cadavere di una donna (qui, forse, Teti esagera quasi compiacendosi). Presenza di qualche dialogo banale.
La regia non è eccelsa – anzi tende a essere grezza – e questo penalizza il risultato finale, forse più della sceneggiatura. La sensazione è che con un autore più esperto dietro alla mdp sarebbe venuto fuori qualcosa di sufficiente. Interpretazioni digeribili, messa in scena bruttina. Male la fotografia (Giuseppe Berardini), poco brillante il montaggio e la colonna sonora di Detto Mariano (a tratti, incomprensibilmente, inesistente). Solo per fanatici del genere, anche se ho visto molto ma molto di peggio. Voto: 5.5=
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