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È per il tuo bene

Regia di Rolando Ravello vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su È per il tuo bene

di axe
5 stelle

Arturo, Sergio ed Antonio sono tre padri e mariti incapaci di accettare le scelte delle figlie - benchè appoggiate dalle madri / mogli - in fatto di legami sentimentali. Valentina, figlia di Arturo, avvocato di prestigio, abbadona il promesso sposo - un altro componente dello studio legale - sull'altare per fidanzarsi con un'altra ragazza; Marta, figlia di Antonio, poliziotto, frequenta Simone, un rapper dalla vita difficile, ma in fondo bravo ragazzo. Il gelosissimo e sanguigno Sergio scopre che la figlia Sara è legata ad un fotografo con il doppio dei suoi anni, dalla fama di "dongiovanni". I tre padri, in collaborazione tra loro, e di nascosto dalle mogli, con le quali in rapporto entra in crisi, avviano altrettanti piani per "liberare" le figlie dagli/dalle indesiderati/e partners. Comprendono, chi prima chi dopo, che la riuscita provoca inevitabilmente dolori e dispiaceri. Pertanto, s'adoperano per porre rimedio, assumendo le loro responsabilità. Rolando Ravello, che ho apprezzato per la direzione di "Tutti Contro Tutti" e "La Prima Pietra", un po' meno per "Ti Ricordi Di Me ?", dirige una commedia agrodolce ispirata ad un omonimo film spagnolo. Ho rilevato alcuni aspetti positivi, altri negativi. Tra questi ultimi, la sceneggiatura in sè, assolutamente poco plausibile non tanto nelle premesse quanto nell'intreccio, e ancor di più nello sciogliemento, ed altresì poco originale, poichè trae spunto da luoghi comuni ormai superati (padri protettivi e conservatori, figlie "emancipate", generi all'apparenza poco di buono, in realtà brave persone) senza rielaborarli costruttivamente. Tra gli aspetti positivi, alcune tra le prestazioni degli attori. Un ordinario Marco Giallini è affiancato da un Battiston molto sopra le righe, chiassoso e irascibile, ed un piacevole Vincenzo Salemme, combattuto tra l'accondiscendenza per le donne della famiglia e la morale sviluppata in tanti anni di servizio in polizia. Tra le attrici, mi hanno convinto Matilde Gioli e la giovanissima Eleonora Trezza. Qualche sequenza divertente c'è; esempi, gli approcci del trio di padri con lo sfasciacarrozze-ricettatore; le esplosioni d'ira dei personaggi della famiglia di Sergio; la presentazione delle modifiche che Valentina, insieme alla compagna Alexia, fanno alla casa loro affidata da Arturo. Il film non mi è dispiaciuto; avendo letto altre recensioni, temevo di peggio. Tuttavia, non mi sento completamente soddisfatto. Il regista si crogiola nei luoghi comuni, rinunzia alla critica - i padri sbagliano, è evidente; ma gli altri personaggi ? - e conclude il racconto con un lieto fine che giunge quasi come un'"amnistia", cancellando rancori, dissapori familiari, e (quasi) tutta una serie di gravi illeciti penali.

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