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Krasue: Inhuman Kiss

Regia di Sitisiri Mongkolsiri vedi scheda film

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La recensione su Krasue: Inhuman Kiss

di alan smithee
5 stelle

locandina

Krasue: Inhuman Kiss (2019): locandina

FEFF 21 - UDINE : CONCORSO "the course of the flying dead" Anche i mostri hanno un'anima. Forse pure una coscienza. Durante il periodo del Secondo Conflitto Mondiale, gli abitanti di uno sperduto villaggio thailandese vivono nel terrore per il ritorno, tra le selve che circondano l'abitato, di un "krasue": si tratta di un essere demoniaco di sesso femminile che di giorno riesce a camuffarsi tra la normale popolazione, mentre di notte non può fare a meno di tramutarsi nel mostro che cela dentro il suo aspetto normale.

Phantira Pipityakorn

Krasue: Inhuman Kiss (2019): Phantira Pipityakorn

scena

Krasue: Inhuman Kiss (2019): scena

Un essere mezzo uomo, mezzo demone che si nutre di carne, e non disdegna quella umana. Nel corso della vicenda, che parte dalla scooerta di numerosi animali sventrati e dalla sparizione improvvisa di un neonati, riusciamo ad individuare le origini del mostro, che di giirno assume l'identità di una bella, conosciuta ed ambita ragazzina, amata dal bel ragazzo del villaggio, ma anche da un suo coetaneo più timidi e schivo. Nella caccia al mostro intervengono anche loschi mercenari, che si dimostreranno spesso più insensibili e sgradevoli dello stesso essere oggetto di caccia senza tregua.

Phantira Pipityakorn, Oabnithi Wiwattanawarang

Krasue: Inhuman Kiss (2019): Phantira Pipityakorn, Oabnithi Wiwattanawarang

Oabnithi Wiwattanawarang

Krasue: Inhuman Kiss (2019): Oabnithi Wiwattanawarang

Phantira Pipityakorn

Krasue: Inhuman Kiss (2019): Phantira Pipityakorn

Il film, diretto con competenza e mestiere, ed un certo budget non scontato per il paese di provenienza, dal regista Sittisiri Molgkolsiri, assume un approccio narrativo da favola horror e racchiude in sé una drammaticità di fondo non scontata e anzi quasi sorprendente dopo un avvio sin troppo appoggiato su una certa scontatezza di caratteri e personaggi un po' monocordi. La sceneggiatura riesce infatti a fondere la mateeia horror più comune, con una dolcezza ed un sentimentalismo di fondo che costituiscono il vero apporto originale ad un fantasy altrimenti troppo uguale a molti altri concorrenti già passati sotto il nostro sguardo.

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