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Ravenswood

Regia di Jon Cohen vedi scheda film

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La recensione su Ravenswood

di undying
1 stelle

I soliti teenagers che se la vanno a cercare. Dove? In un ospedale psichiatrico abbandonato. Perché? Ma in cerca di spettri! Suona scontato? Mai come vederli agire (e parlare) sullo schermo. La locandina ci dice essere film ispirato da eventi reali. Sì, esattamente quanto Il mago di Oz.

 

locandina

Ravenswood (2017): locandina

 

Due coppie, composte da Sophia (Madeline Marie Dona) e Carl (Adam Horner) e da Belle e Michael, decidono di raggiungere Sydney. La loro meta è Ravenswood, un vecchio ospedale psichiatrico abbandonato dal 1951 dopo che il medico operante, fautore della terapia elettroconvulsivante (elettroshock), si è macchiato di sei delitti; tra questi, vittima anche la diciassettenne Sara. Quando il gruppo raggiunge l'edificio, trovano ad attenderli le guide del tour spettrale, Zach ed Emma: artefici anche di effetti speciali per rendere più realistica la storia di fantasmi che circola attorno alla struttura. Ma stavolta il gioco sfugge di mano agli organizzatori, perché lo spirito del dottore si è impossessato del corpo di Michael, mentre Sara è ospite in quello di Sophia. 

 

scena

Ravenswood (2017): scena

 

Indisponente horror ripetitivo e privo di ritmo, girato in Australia da un regista (anche autore della sceneggiatura) che aveva provato più volte -variando generi- a dirigere film. Dei pregressi non è dato sapere, anche se visto il bel risultato di questo Ravenswood difficilmente verrà la voglia di coprire la lacuna. Jon Cohen è  il nome del regista che, in questo caso, realizza il più scontato prodotto -(non) di paura- interpretato da teenagers che fanno stupidaggini a dire poco impossibili. Tipo gettare benzina sul fuoco, come quando praticano un rito simile a una seduta spiritica (in un ospedale infestato) finendo per evocare il (non) malvagio dottore. Peggio: quando si trovano con due di loro posseduti -nonostante possano agevolmente abbandonare l'edificio- se ne restano dentro, uccidendosi l'un l'altro (almeno fossero spettacolari i decessi) in una serie di delitti dei più innocui mai girati. Non sapendo affatto dove andare a parare, Cohen ci butta dentro la trovata degli occhi. Di che si tratta? Gli spettri passano di corpo in corpo, attraverso gli occhi. Che diventano azzurro-fosforescenti (con indifendibile effetto in computer grafica) nel momento del passaggio. Ma sant'Iddio! Inutile sparare ulteriormente sulla croce rossa, venendo al dunque questo Ravenswood è uno dei più brutti horror visti negli ultimi anni. Non solo perché la storia non regge ma per come è girato: tagli sgraziati con cambio scena ogni quattro/cinque secondi; attori che parlano, parlano, parlano senza sosta per novanta minuti, dicendo solo emerite boiate, senza pronunciare una frase sensata e degna di essere citata. E se qualcuno pensasse mai di trovare, dentro questo inguardabile titolo, gore o splatter sbaglia di grosso. Tenetelo presente, se volete scacciare un amico di casa, o volete fare un dispetto a qualcuno che odiate: quello è il momento buono per vedere Ravenswood!

 

scena

Ravenswood (2017): scena

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