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Delirium (II)

Regia di Dennis Iliadis vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Delirium (II)

di alan smithee
5 stelle

L'eredità che un trentenne di nome Tom (Topher Grace) riceve dal padre, senatore suicida, lo conduce fuori dell'istituto psichiatrico che lo accoglie da oltre vent'anni, ovvero da quando fu riconosciuto colpevole nel coinvolgimento di un brutale omicidio di cui si rese colpevole il fratello maggiore, attualmente incarcerato. 

Egli ha evitato il carcere in quanto riconosciuto incapace di intendere e di volere, e da quel momento reso instabile da visioni ed incubi attraverso i quali il giovane perde la capacità di raziocinio e di discernimento tra realtà e fantasia.

La bellissima ma tetra villa del padre, ove il ragazzo viene condotto per prova a trascorrere trenta giorni in totale isolamento, ma di fatto libero, si rivelerà teatro fertile per allucinazioni ancor più devastanti, che condurranno il protagonista a confrontarsi con un passato che pare tornare a chiedere vendetta e a tirare le somme su azioni sconsiderate nelle quali, suo malgrado, il protagonista si è venuto a trovare.

Scortato da una tenace tutor dal carattere degno di Calamity Jane o della indimenticata Mae West (la splendida Patricia Clarkson, dark lady d'altri tempi eccellente!), tormentato dal fantasma del fratello sadico ed omicida seriale, e dai brandelli del corpo dell'altrettanto folle padre suicida, Tom scoprirà a caro prezzo i segreti che si annidano anche all'interno della sontuosa villa appena ereditata.

Thriller con sfumature fantastiche ed horror, Delirium si circonda sin dal titolo di un alone di imprevedibilità che consente agli sceneggiatori di smarcarsi abilmente tra sogno e follia, nella soluzione di una matassa che altrimenti richiederebbe ben più ardui sforzi per presentarsi come plausibile.

Ma il film, diretto da un esperto di climi tesi come Dennis Illadis, qui al suo terzo film, e prodotto tra gli altri da Leonardo Di Caprio, pur senza nulla di eccezionale attorno a sé, si lascia vedere come un thriller medio, impreziosito da un cast di indubbio valore, ove appare pure, nel ruolo della bella di turno capitata un po' per caso a salvare dal devasto esistenziale il nostro Tom, l'avvenente e corvina Genesis Rodríguez, figlia del cantante venezuelano Josè Luis Rodríguez, conosciuto anche come "El Puma".  

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