Regia di Krzysztof Zanussi vedi scheda film
LA DOPPIA F "La medicina tratta la vita e la morte. L’amore è quella cosa che sta in mezzo". Il film di Zanussi che sfodera un'ottima fotografia, un eccezionale interprete, il protagonista nel ruolo del medico attaccato al potere, una sorta di incrocio tra Dr.Faust e Frankenstein, lascia però un grande amaro in bocca.
“La medicina tratta la vita e la morte. L’amore è quella cosa che sta in mezzo”.
Il film di Zanussi, che sfodera un'ottima fotografia ambientata in grandi scene corali o paesaggistiche, interni eleganti e nitidi, ottimi costumi spesso addosso a un eccezionale interprete, Jacek Poniedzialek, che copre il ruolo del protagonista, un medico attaccato al potere, una sorta d’incrocio tra Dr.Faust e Frankenstein, uomo cinico e freddo, calcolatore e privo di scrupoli, lascia però, nonostante tutti questi pregi, un grande amaro in bocca.
E’ un film che esplora giochi di potere tra uomo e donna, tra uomo e scienza, tra scienza e guerra.
Nonostante uno scorrere di eventi che tiene col fiato sospeso e che incuriosisce fin da subito per l'originalità del tema, la virata finale del film, che non spoileremo, rovina tutto l'assunto precedente.
Siamo alla fine del 1800, nella periferia dell'Impero russo, un medico compie esperimenti con l'etere finendo per somministrarne una dose letale a una giovane donna, per altro bellissimo oggetto del suo desiderio.
Miracolato dall'impiccagione, dopo poco trova lavoro in una fortezza, dove continua i suoi disumani esperimenti, coadiuvato da un giovane e povero contadino che sta per disperazione ai suoi ordini. Li i due lavorano sull'imparare a gestire il dolore e manipolare il comportamento umano. Nonostante la sua malvagità, il medico, avrà ancora tempo per salvare la sua anima dalla dannazione eterna.
Il film di Zanussi è una co-produzione di Polonia, Lituania, Ucraina, Ungheria. Un patto col diavolo che narra del male e di come il bene possa influenzare e modificarlo.
Come si diceva nonostante un'ottima fotografia, un geniale personaggio del dottore protagonista, assolutamente credibile, infine il riusultato non convince del tutto.
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