Regia di Luigi Di Gianni vedi scheda film
La vita quotidiana nelle campagne lucane, dove tradizioni e riti sono profondamente legati a credenze magiche.
Si tratta dell’opera prima – diciamo così – ufficiale di Luigi Di Gianni, già passata la trentina e fino a quel momento autore solamente di lavori ‘scolastici’ realizzati per il Centro Sperimentale di Cinematografia; diciotto minuti di documentario in bianco e nero sulle usanze superstiziose che regolano la vita nelle campagne della Basilicata. Magia lucana, presentato in concorso a Venezia quell’anno, vinse il premio come miglior documentario: e giustamente, data la buonissima fattura del materiale e lo spirito antropologico che nobilita il lavoro. Attori presi dalla vita reale compiono azioni di semplice, mera quotidianità mente la voce off di Arnoldo Foà legge il commento scritto dal regista e da Romano Calisi, con la consulenza scientifica di Ernesto De Martino; la fotografia è di Claudio Racca. Un film che ci riporta ai tempi in cui il documentario e il cortometraggio erano strumenti culturali e trampolini di lancio per onorevoli carriere. Quella di Di Gianni rimarrà comunque nei dintorni di quest’opera e lo farà per lunghissimo tempo. 6,5/10.
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